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Sorpresa, ma non troppo: nel 2025 Milano si guadagna il titolo di città più felice d’Italia secondo l’Happy City Index, salendo al 25° posto nella classifica globale. Non stiamo parlando di un sondaggio da happy hour, ma di un’analisi seria condotta dall’Institute for Quality of Life, che ha preso in esame 200 città nel mondo, valutandole su ben 82 indicatori.
Tra i criteri considerati: governance, salute mentale e fisica, ambiente, economia, mobilità e qualità della vita quotidiana. Insomma, niente “mi piace” a caso, ma un vero e proprio check-up urbano.
A far brillare la città lombarda sono stati soprattutto i suoi servizi pubblici, l’innovazione digitale e una governance che ascolta (o almeno ci prova). Milano, secondo il report, è un esempio virtuoso di partecipazione civica, con piattaforme che permettono ai cittadini di essere coinvolti nelle decisioni che li riguardano.
La sanità funziona, e non solo per chi può permettersi la clinica privata. I servizi sono accessibili, efficienti e ben distribuiti. Il risultato? Un buon livello di benessere fisico e mentale, che oggi – finalmente – entra a pieno titolo nei parametri del vivere bene in città.
Altro merito della metropoli è la mobilità sostenibile. Milano è riuscita a far coesistere il traffico con il trasporto pubblico, investendo su tram moderni, biciclette ovunque e servizi di sharing sempre più usati. Il cittadino medio può dimenticare l’auto senza perdere troppo tempo (tranne quando piove).
A tutto questo si aggiunge l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Dalla riduzione delle emissioni ai progetti di rigenerazione urbana, Milano si propone come una delle città italiane più attive nella lotta al cambiamento climatico. E pare che il pianeta se ne sia accorto.
Oltre alla concretezza dei numeri, Milano è anche cultura, eventi e fermento creativo. Musei, mostre, festival e iniziative locali rendono la città un cantiere culturale continuo. La qualità della vita passa anche da qui: da uno spettacolo serale, un evento nei quartieri, o una semplice passeggiata in una zona riqualificata.
Non stupisce quindi che Milano superi Torino (38°), Firenze (60°), Bologna (67°) e, con un distacco un po’ più marcato, Roma e Genova. Menzione a parte per Napoli e Palermo, che chiudono la classifica italiana rispettivamente al 170° e 152° posto. Non è una gara di simpatia, ma di efficienza urbana.
Con i suoi 856 punti, Milano entra nella fascia “Gold Cities” dell’Happy City Index, subito dietro le grandi del nord Europa come Copenaghen (prima), Zurigo e Aarhus. Certo, magari non sarà famosa per il clima tropicale, ma riesce a trasformare il grigio del cielo in qualità della vita.
In un’Italia spesso divisa tra lamenti e nostalgia, il primato milanese dimostra che con investimenti mirati, visione strategica e una buona dose di pragmatismo si può puntare anche alla felicità urbana. Ora resta solo da capire se il sorriso dei milanesi sarà contagioso o resterà un’esclusiva meneghina.
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Per gli amanti dei numeri, vi lasciamo la classifica delle 10 città più felici al mondo:
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