Due Millennial su 3 pensano che sia impossibile disconnettersi dal lavoro

Troppe distrazioni per staccare la spina

 

I millennial hanno la reputazione di essere la generazione “always on”, in quanto controllano spesso le e-mail al di fuori dell’orario di lavoro, si sentono obbligati a liberare la casella di posta prima di rilassarsi e tendono a lavorare fino all’ora di cena. Ora un nuovo sondaggio conferma questa tesi, scoprendo che due millennial su tre pensano che sia impossibile per loro staccare la spina. Il sondaggio condotto su 2.000 adulti ha rivelato che il 65% dei nati tra il 1981 e il 1996 ritiene di dover affrontare “troppe distrazioni per poter staccare la spina ogni giorno”. Questo dato è in netto contrasto con il 12% degli anziani della generazione “silenziosa”, quella nata tra il 1928 e il 1945, che la pensa allo stesso modo.

Inoltre il 45% dei millennial ha ammesso di controllare il telefono come prima cosa al mattino e ha in media solo 91 minuti di tempo libero al giorno. Inoltre il 41% dei millennial non riesce a guardare la TV senza scorrere contemporaneamente sul telefono. È interessante notare che quasi uno su 10 (9%) prenderebbe in considerazione l’idea di andare in vacanza solo in luoghi in cui può rimanere connesso al proprio lavoro. In confronto, solo il 12% degli individui della Gen X, nati tra il 1965 e il 1980, esaminerebbe le e-mail di lavoro prima dell’orario ufficiale di inizio del lavoro ogni giorno. Questa percentuale sale al 21% tra i millennial e la generazione Z.

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Quasi tre persone su dieci hanno sofferto di burnout professionale

La ricerca, commissionata da Extra Gum, ha scoperto che l’adulto medio dorme solo sei ore a notte, nonostante le raccomandazioni suggeriscano sette ore o più. È allarmante notare che quasi sei persone su dieci (59%) si sentono in continuo movimento e faticano a trovare un vero relax. Circa il 53% ritiene che l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia moderna contribuisca a questa incapacità di staccare la spina. Inoltre, quasi tre persone su dieci (29%) hanno sofferto di burnout professionale, con un’età media di 34 anni. Di questo gruppo, il 42% ha riferito di aver pianto, il 40% ha preso in considerazione l’idea di cambiare lavoro e uno su tre ha ammesso di aver mal indirizzato lo stress verso i familiari. Inoltre, secondo i risultati del sondaggio di OnePoll, il 12% ha adottato nuovi hobby come meccanismo per alleviare lo stress.

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