Moneta commemorativa da 5 euro dedicata a Calvino, ma c’è Mentone al posto di Sanremo

La città francese di Mentone è stata confusa con Sanremo, dove Calvino ha vissuto

 

La Zecca di Stato ha coniato una moneta celebrativa da 5 euro per celebrare il centenario di Italo Calvino. Negli intenti si sarebbe dovuta raffigurare la città di Sanremo, dove Calvino andò a vivere insieme ai genitori dopo essere nato a Santiago di Las Vegas a Cuba. Nel luogo che è divenuto celebre per ospitare l’omonimo Festival, i Calvino vissero a Villa Meridiana, dove è stato immaginato Il Barone rampante, una delle opere più note dello scrittore.

Proprio il Barone appare su un lato della moneta, peccato che al suo fianco quella che avrebbe dovuto essere Sanremo sia in realtà la città francese di Mentone. Ad accorgersi dell’errore la Famija Sanremasca, ente costituito nel 1957 allo scopo di conservare la storia, le tradizioni, l’arte e la cultura di Sanremo e del suo comprensorio. Il Comune ha già chiesto il ritiro della moneta, in modo che si proceda a una nuova emissione con l’immagine di Sanremo (quella vera), città originaria del padre Mario Calvino, dove Italo ha appunto studiato e vissuto per anni.

Il Comune di Sanremo ha precisato di non essere stato avvertito

Nella nota dell’associazione si legge tutta l’amarezza di questa enorme svista: “Alla Zecca superficialmente hanno guardato sul web, dove da tempo un’immagine del panorama di Mentone è indicata come Sanremo”. Un problema che a quanto pare esiste, come ha fatto notare anche l’assessore al Turismo del Comune di Sanremo Silvana Ormea: “Diversi anni fa abbiamo scritto a Google per far togliere questa immagine. Ci hanno risposto che l’avevano rimossa, ma che per qualche anno avrebbe potuto girare ancora tra le varie condivisioni sul web”.

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Comunque abbiamo scritto alla Zecca e al ministero dell’Economia e delle Finanze, facendo presente che pur essendo grati per l’iniziativa, spiace soltanto che sia stata utilizzata una immagine di Mentone anziché di Sanremo”. Ormea ha inoltre spiegato di aver scritto anche alla figlia di Calvino, Giovanna, per chiedere se almeno lei fosse stata informata, ma di attendere ancora una risposta. Infine ha chiosato prendendo le distanze dalla gaffe: “Vorrei precisare che nessuno di noi è stato avvertito dell’iniziativa. Magari se lo avessero fatto avremo potuto evitare questo errore”.

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