Nasconde banconote in città e sfida a trovarle con indovinelli criptici

Un uomo ha nascosto banconote nella sua città: gli abitanti possono trovarle risolvendo indovinelli criptici sui social

 

Un abile “enigmista” ha nascosto in giro per la sua città casse di denaro, che gli abitanti possono trovare solo risolvendo degli indovinelli criptici. I cittadini di Miramichi, in Canada, stanno setacciando le strade nella speranza di trovare “il bottino” prima di chiunque altro. Ma l’identità dell’enigmista è avvolta nel mistero: usa lo pseudonimo di Roman Dungarvan sui social, facendo riferimento a una storia di fantasmi locale.

L’uomo pubblica i vari indizi su un gruppo Facebook chiamato Miramichi Mystery Machine. Il primo è stato condiviso all’inizio del mese con un post che recitava: “1 maggio, ore 19, 100 dollari nascosti al Ritchie Wharf”. Da allora, gli indizi quotidiani sono diventati sempre più criptici, spesso con foto distorte e immagini tratte da film dell’orrore. Centinaia di persone stanno partecipando al bizzarro gioco nella speranza di accaparrarsi banconote da 100 e 50 dollari.

Un gioco messo in atto per espiare le colpe del passato della sua famiglia

L’uomo misterioso sostiene di aver creato questa challenge per espiare le colpe della sua famiglia che possiede un “passato oscuro”. Sulla sua pagina Facebook si legge: “Roman Dungarvon, discendente dell’autentico Dungarvon Whooper è tornato a Miramichi per fare ammenda alla città e alla gente per il passato oscuro e scabroso della sua famiglia. Seguite gli indizi. Trovate i tesori. Fate attenzione alle urla che alcuni sentono ancora di notte”.

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La storia di fantasmi riguarda il presunto omicidio di un giovane cuoco irlandese, ucciso lungo il fiume Dungarvon alla fine del XIX secolo. Un abitante del luogo, Tim Sutton, ha partecipato alla caccia al tesoro fin dall’inizio. Ha raccontato alla CBC News: “Da quando è iniziata, ho fatto molte nuove amicizie ed ho ritrovato anche vecchi amici che non vedevo da tempo”. La proprietaria della distilleria Cheryl Brown ha aggiunto: “Chiunque ci sia dietro questa storia sta facendo qualcosa di buono per la promozione delle imprese locali, il che è positivo. È comunque un po’ inquietante”.

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