“Non bevete bibite e birra in lattina”, l’allarme

Bevete e birre in lattina? Meglio lasciare stare

 

Avete presente quella sensazione di dissetarsi con una bibita ghiacciata in lattina durante l’estate? Bene, dimenticatela pure. Secondo Franco Berrino, noto medico ed ex direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, bere da una lattina equivale a invitare nel proprio corpo una sostanza chimica tutt’altro che gradita: il Bisfenolo A.

Questo elegante ospite invisibile, noto anche come BPA, è stato usato per anni per rivestire le lattine metalliche e proteggerle dalla corrosione. Il problema? Non solo finisce per contaminare le bevande, ma ha la tendenza a comportarsi come un piccolo disturbatore del sistema endocrino, mimando gli effetti degli estrogeni. Tradotto: anche un sorso può diventare un’esperienza più ormonale di quanto pensiate.

Bibite in lattina e BPA: il cocktail che non ti aspettavi

Il BPA è uno di quei composti chimici che, pur essendo stati usati in larga scala, hanno suscitato negli anni crescenti preoccupazioni. È ormai riconosciuto come interferente endocrino, capace di influenzare l’equilibrio ormonale anche a dosi minime. E se pensate che basti evitare le bibite gassate più commerciali per stare tranquilli, vi sbagliate: anche l’acqua frizzante in lattina e perfino la birra artigianale possono contenerlo.

Per fortuna, l’Unione Europea ha deciso di intervenire, vietando l’uso del Bisfenolo A negli imballaggi alimentari. Ma non è una vittoria immediata. Come spiega Berrino, ci vorranno almeno due anni per far sparire le scorte già prodotte. Nel frattempo, le lattine che lo contengono continueranno a campeggiare sugli scaffali, come se nulla fosse.

Il BPA è vietato? Sì, ma non proprio per tutti

E qui arriva il colpo di scena. Il divieto non vale per tutti i formati. I grandi contenitori, come quelli usati per birra, vino e latte, sono ancora esclusi. Il motivo? Un’applicazione estesa avrebbe causato danni economici troppo importanti. In parole povere: meglio sacrificare un po’ di salute pubblica che disturbare troppo il mercato.

Così, mentre l’industria cerca di adeguarsi con calma olimpica, il consiglio è semplice e diretto: se proprio non potete fare a meno della vostra bevanda preferita, scegliete almeno la versione in bottiglia di vetro. È un po’ più scomoda da portare al picnic, d’accordo, ma almeno non viene con un bonus di estrogeni sintetici.

Leggi anche: È più buona la birra in lattina o quella in bottiglia?

Meglio evitare il BPA finché si è in tempo

Nel podcast “Pianeta B12”, da cui tutto parte, Berrino non usa mezzi termini. Le bevande in lattina non sono solo una cattiva abitudine, ma un rischio concreto per il benessere ormonale. E non serve essere fanatici della salute per rendersene conto: bastano un po’ di buon senso e la voglia di scegliere prodotti meno contaminati. Insomma, se il BPA fosse un ingrediente sulla lista, ci penseremmo due volte prima di berlo. E invece è lì, invisibile, in attesa del prossimo brindisi inconsapevole. Meglio evitarlo finché si è in tempo.

Share