Mi chiamo Anna e la mia storia è un po’ complicata. Sono nata al sud, a Pescara, ho sempre vissuto qui ma poi è accaduto un fatto per cui ho deciso di cambiare vita e trasferirmi. Mio fratello minore è mancato dopo un grave incidente in moto e io mi sono sentita mancare con lui, era una parte di me. Mi sono perciò trasferita a Verona dove ho iniziato a lavorare nello studio di un commercialista e vivevo in un monolocale, niente di straordinario, ma almeno avevo cambiato aria, per quanto il dolore si sentisse. A Verona non conoscevo nessuno, le uniche persone con cui ogni tanto uscivo e parlavo erano le mie ex colleghe, tra cui Emanuela, la mia supervisor, una persona che non mi è mai sembrata molto seria e affidabile. Vivo a Verona per un po’ poi mio papà mi dice che deve operarsi alle anche e quindi decido di tornare a Pescara per stare vicino a lui. Da quando torno giù a casa, sto nella seconda casa dei miei vecchi e le mie ex colleghe non mi cercano mai. Solo Emanuel a ogni tanto mi scrive, in 3 anni, gli auguri di Natale e Pasqua eccetera. Ora si fa viva e io veramente non ho parole per spiegarvi la mia indignazione.
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La nostra fan Anna ha deciso di condividere una parte delicata e complessa del suo percorso personale, segnato da un grande dolore e da una serie di scelte difficili. Originaria del sud, precisamente di Pescara, racconta di aver vissuto lì per gran parte della sua vita, fino a quando un evento traumatico ha cambiato tutto.
La perdita del fratello minore, a seguito di un grave incidente in moto, ha rappresentato per lei un punto di rottura. Era una parte fondamentale della sua vita e, con la sua scomparsa, Anna racconta di aver sentito venir meno anche una parte di sé. Per cercare di respirare un’aria diversa e allontanarsi da un luogo troppo carico di ricordi e dolore, ha deciso di trasferirsi a Verona.
Nel nuovo contesto, ha iniziato a lavorare nello studio di un commercialista e si è sistemata in un piccolo monolocale. Nulla di speciale, come dice lei stessa, ma almeno una possibilità concreta per provare a ricostruirsi. A Verona, però, non conosceva nessuno e le sue uniche interazioni sociali erano con alcune colleghe dell’ufficio. Tra queste, menziona in particolare Emanuela, la sua supervisor, una figura che descrive come poco seria e non molto affidabile.
Dopo un periodo vissuto a Verona, Anna è tornata a Pescara per stare vicino al padre, che doveva sottoporsi a un intervento alle anche. Una volta rientrata nella sua città, si è sistemata nella seconda casa di famiglia e ha notato subito l’assenza totale di contatti da parte delle ex colleghe. Nessuno si è fatto vivo, a parte Emanuela, che per tre anni le ha scritto solo in occasioni di festività, come Natale e Pasqua.
Ora, dopo tanto tempo, Emanuela si è rifatta viva. Il tono del messaggio ricevuto ha lasciato la nostra follower profondamente indignata. Non entra nei dettagli di quanto scritto, ma lascia intendere che il contenuto sia stato inopportuno o fuori luogo, soprattutto considerando la totale assenza di interesse mostrata negli anni precedenti.
La nostra fan ha deciso di raccontare questa vicenda per dare voce al proprio malessere e alla delusione provata verso chi, a suo avviso, ha dimostrato una grande superficialità nei momenti più difficili.
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