Fonte: Facebook
Se ogni volta che senti le parole “relazione seria” ti viene voglia di buttarti da un aereo con lo zaino del weekend come paracadute, tranquillo: non sei solo. Esiste una vera e propria fobia dell’amore — sì, si chiama proprio così: filofobia — e no, non è solo una scusa per ghostare l’ennesimo match di Tinder dopo tre settimane.
Magari pensavi di essere semplicemente “esigente” o “uno spirito libero”, ma se ti ritrovi a frequentare solo partner emotivamente non disponibili, a scappare appena si parla di futuro, e a cercare difetti nell’altro con la precisione di un investigatore privato, forse la questione è un tantino più seria. E se ti senti più rassicurato da una storia con data di scadenza incorporata che da un “vediamoci anche domani”, allora la diagnosi è praticamente fatta: fobia dell’impegno in fase avanzata.
Sorpresa: non sei nato così. La paura dell’amore ha spesso radici profonde — tipo archeologia emotiva. Potrebbero esserci di mezzo relazioni passate finite peggio della prima stagione di una serie cancellata, famiglie modello “scena di litigio permanente” o semplicemente una convinzione interiore che l’amore sia sinonimo di perdita della libertà (spoiler: non lo è). Altri motivi? Una sana dose di insicurezza, un pizzico di atelofobia (la paura di non essere abbastanza) e tanta, tantissima voglia di non affrontare le proprie vulnerabilità.
Il termine “filofobia” deriva dal greco e vuol dire letteralmente “paura dell’amore”. Non è ancora ufficialmente nel DSM, ma i sintomi sono molto reali: evitamento dell’intimità, relazioni instabili, paura del rifiuto, ansia da weekend romantico. Il tutto condito da una vocina interiore che ti ripete “non farti fregare dai sentimenti!”. Chi soffre di filofobia spesso mette in scena comportamenti sabotanti, si allontana quando le cose iniziano ad andare bene e vive l’amore come una trappola emotiva anziché come un’opportunità.
L’amore filofobico non si limita al cuore: coinvolge anche il letto. Chi ha paura dell’intimità spesso si ritrova a vivere la sessualità con disagio, rifiuto, o evitando del tutto la connessione fisica. Insomma, le farfalle nello stomaco diventano vespe. E no, non è perché non ci sia attrazione, ma perché l’idea di lasciarsi andare e diventare vulnerabili mette in moto il sistema di allarme emotivo.
Se hai capito che potresti soffrire di filofobia o paura dell’impegno, non serve darti alla vita da eremita. Ecco qualche consiglio pratico (e praticabile):
Se stai con qualcuno che scappa a ogni dichiarazione, armati di pazienza e toni neutri. Non forzare, non pressare, ma costruisci un clima di sicurezza e dialogo. I filofobici non vanno “salvati”, ma capiti. E, se vogliono, aiutati a scegliere: magari non subito le tende, ma almeno un film da vedere insieme.
Leggi anche: Hai mai sentito parlare di “ambivalenza in amore”?
La paura di amare non è un capriccio, ma un campanello d’allarme che suona quando l’idea di felicità diventa troppo spaventosa. Ma la buona notizia è che si può superare. Con lentezza, con consapevolezza e – udite udite – con qualcuno che resti mentre impari a non scappare più.
Share