“mi chiamo Lara ho 18 anni adesso e purtroppo qualche mese fa ho perso una delle persone più importanti della mia vita. È stato difficilissimo, lo è tutti i giorni. Ho cominciato a farmi tante domande. Chiedermi che senso abbia la vita, il tempo, i giorni. Le cretinate che facciamo, il modo che abbiamo di riempirci l’esistenza, di porci sempre mille obiettivi. Insieme a queste mille domande, ho cominciato a chiudermi sempre più in me stessa. Gli amici della mia compagnia, che sono davvero una seconda famiglia per me, hanno cercato di fare di tutto per tirarmi fuori dal burrone nel quale stavo precipitando, ma senza successo. Perché io non permettevo più a nessuno di avvicinarmi. Ero tanto arrabbiata, troppo. E lo ero anche perché qualche settimana prima sulla metro mi avevano rubato il telefono e io in quel telefono, come un po’ tutti credo, avevo delle foto alle quali tenevo tantissimo.
Foto che non potrò più riscattare. Rubandomi il telefono, non mi hanno fatto un danno economico, ma emotivo. A nulla sono valsi gli appelli…poi un giorno succede quello che leggerete in questa chat e, anche se non ancora del tutto, ho cominciato a trovare piccole risposte a quel fiume di domande che era diventato la mia testa. Vi prego di leggerla fino alla fine, capirete perché è così importante per me.”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
Una nostra fan, di nome Lara, ha voluto condividere un momento particolarmente difficile della sua giovane vita. Ha solo 18 anni, ma pochi mesi fa ha affrontato una perdita molto dolorosa, quella di una persona a lei carissima. Da allora, ogni giorno è diventato una sfida, e il dolore è diventato parte costante della sua quotidianità.
In seguito a questo evento, la nostra amica ha iniziato a farsi molte domande profonde: sul senso della vita, sul tempo che passa, su come riempiamo le nostre giornate e sulle aspettative che ci imponiamo. Il dolore l’ha portata a chiudersi sempre più in se stessa, allontanando anche gli amici più cari, quelli della sua compagnia, che considera come una seconda famiglia. Nonostante i loro tentativi di starle vicino, Lara racconta di aver alzato un muro, incapace di lasciarsi aiutare, travolta dalla rabbia e dal senso di ingiustizia.
A peggiorare ulteriormente il suo stato d’animo è stato un episodio avvenuto poco tempo dopo: sulla metropolitana le hanno rubato il telefono. Un gesto che, più che per il valore materiale, l’ha ferita per quello emotivo. Dentro quel telefono c’erano foto importanti, ricordi che ora non potrà più recuperare. Un furto che ha rappresentato una perdita ulteriore, lasciandola ancora più sola con il suo dolore. Nonostante abbia provato a lanciare appelli, nessuno ha restituito il dispositivo.
Ma un giorno, qualcosa cambia. Lara scrive che ciò che è accaduto in quella particolare chat, che ha deciso di condividere, ha avuto un impatto importante su di lei. Non è stato un cambiamento immediato, ma un piccolo inizio. Un primo spiraglio in quel groviglio di emozioni che si portava dentro.
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