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L’allenamento funzionale non è una moda passeggera, ma un metodo che allena il corpo esattamente come lo usi ogni giorno. Non serve sognare di sollevare bilancieri olimpici o fare pose da manuale yoga: basta allenarsi con movimenti che ricordano azioni quotidiane come spingere, tirare, accovacciarsi o sollevare pesi.
A differenza degli schemi classici, che isolano un muscolo alla volta, qui il corpo lavora come un’unica macchina. Quando porti la spesa, corri per non perdere l’autobus o sollevi tuo figlio, stai già facendo movimenti funzionali. Questo approccio li rende più sicuri, fluidi ed efficienti, riducendo anche i rischi di dolori o infortuni.
Non sorprende che siano proprio le donne a preferire questo tipo di training. È inclusivo, adattabile e non richiede un fisico scolpito per cominciare. Ogni esercizio può essere calibrato in base al livello di chi lo pratica, dai principianti agli atleti già esperti.
Il bello è che i risultati non si vedono solo allo specchio: l’allenamento funzionale regala energia, sicurezza nei movimenti e perfino un pizzico di autostima in più. Sentirsi forti e reattive non è mai stato così accessibile.
In una sessione tipica si alternano esercizi di forza, cardio, equilibrio e mobilità. Si parte con squat, plank e affondi per poi passare a salti con la corda, burpees o lanci con la palla medica. Il ritmo è intenso ma sempre modulabile, soprattutto se guidati da un trainer qualificato.
Gli strumenti usati sono vari e spesso insoliti: kettlebell, sandbag, TRX, palle mediche o semplicemente il peso del corpo. Una varietà che rende gli allenamenti dinamici e difficilmente noiosi, con benefici che vanno ben oltre la tonificazione.
Il core è il cuore dell’allenamento funzionale. Non si parla solo di addominali visibili, ma di un sistema muscolare profondo che comprende trasverso, multifido, pavimento pelvico e diaframma. Questi muscoli lavorano insieme per stabilizzare il tronco durante i movimenti complessi.
Allenare il core in condizioni di instabilità controllata migliora la stabilità e riduce il rischio di infortuni. È una garanzia non solo per chi fa sport, ma anche per chi vuole semplicemente evitare mal di schiena cronici o fastidiosi squilibri posturali.
Oltre al lato muscolare, l’allenamento funzionale ha un effetto diretto sul cervello. Migliora equilibrio, coordinazione e tempi di reazione, stimolando concentrazione e riflessi. Studi dimostrano che favorisce la propriocezione, cioè la capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio.
Il risultato è una maggiore sicurezza nei movimenti e una riduzione di microtraumi dovuti a gesti scorretti. In altre parole, non solo ci si allena per un corpo più forte, ma anche per una mente più pronta e reattiva.
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La versatilità è uno dei motivi per cui l’allenamento funzionale è così amato. È adatto a giovani, adulti, neomamme, sportivi e perfino a chi sta recuperando dopo un infortunio. Ogni esercizio può essere adattato e reso accessibile senza perdere efficacia. Il consiglio per chi inizia è affidarsi a un coach qualificato o a programmi strutturati: la tecnica è fondamentale, almeno all’inizio. Una volta presa confidenza, bastano pochi attrezzi, un tappetino e un po’ di spazio per trasformare il soggiorno in una palestra funzionale.
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