Fonte: Pixabay
Se avete superato la soglia dei 30 e avete notato che il vostro addome tende inesorabilmente a lievitare, abbiamo una cattiva e una buona notizia. Per quanto sia triste da accettare, con l’avanzare dell’età si tende ad ingrassare. In fondo, però, non c’è da disperare: capita a tutti, quindi saremo decisamente in buona compagnia. Ad indagare sui fenomeni che causano questi cambiamenti corporei sono stati gli scienziati dell’Istituto Karolinska, dell’Università di Uppsala e dell’Università di Lione.
Qual è il fattore scatenante alla base di questo processo? Un cambiamento nel nostro metabolismo basale, che riguarda la capacità dell’organismo di bruciare i grassi a riposo. In coincidenza con il raggiungimento della terza decade di vita, infatti, il tasso di attività del metabolismo basale si riduce del 2%. Tutta colpa degli adipociti, cellule del tessuto adiposo che varcata la soglia dei 30 diventano più lente. Purtroppo questo fenomeno riguarda chiunque, indipendentemente dall’attività fisica praticata e dallo stile alimentare.
Senza contare, poi, che altre sciagure si abbattono sul nostro fisico: il calo del testosterone negli uomini e degli estrogeni nelle donne causa la perdita di massa muscolare, peggiorando l’attività metabolica. Infatti, perdendo vigore muscolare diminuisce la quantità di calorie bruciate e aumenta il rischio di accumulare peso in eccesso.
Quali sono i consigli degli scienziati per mantenersi in forma dopo i 30 anni? In primis, occorre pianificare un’alimentazione sana. Il pasto più consistente dovrebbe essere rappresentato dalla colazione e sarebbe opportuno evitare di saltare gli spuntini, per non diventare preda di famelici attacchi di ingordigia. Occhio all’idratazione: non solo è importante bere a volontà, ma anche consumare frutta e verdura ricche di acqua, dal potere disintossicante e rinvigorente.
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Se volete evitare di ingrassare, fate attenzione anche allo stress: si tratta di un nemico subdolo che tra i suoi numerosi effetti negativi sull’organismo ha anche quello di compromettere l’attività metabolica. Infine, non bisogna sottovalutare l’importanza dell’attività fisica regolare: la sedentarietà è uno dei principali fattori che contribuiscono al rallentamento del metabolismo.
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