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Soffiare è un’arte felina. Non stiamo parlando di un attacco coordinato, ma di un gentile avvertimento con tanto di colonna sonora incorporata. Se il tuo gatto ti guarda fisso, arriccia il pelo e soffia, non è perché improvvisamente ti detesta. È più probabile che gli abbia toccato la coda senza preavviso, oppure che lo stia tentando con coccole non richieste.
Il soffio del gatto è il suo modo elegante (ma sonoro) per dire “abbassa le mani, bipede”. È un messaggio chiaro: qui non si tratta di odio, ma di bisogno di spazio. In fondo, anche noi ci sentiamo a disagio quando qualcuno ci abbraccia mentre siamo già sudati, stressati e con la schiena bloccata.
Quando il gatto soffia, raramente è solo. Quel soffio arriva spesso accompagnato da una coreografia completa: schiena arcuata, pelo che sembra uscito da una pubblicità anni ’80, occhi spalancati e denti in vista. Non sta preparando un attacco ninja, ma sta cercando di sembrare più grosso del tuo ego dopo tre like su Instagram.
Il soffio, quindi, è un segnale preventivo, una richiesta d’attenzione. Il tuo micio non vuole litigare, ma se insisti a forzargli le unghie dentro il trasportino, lui sarà costretto a chiamare l’avvocato. Anzi, farà tutto da solo: ti soffia, si allontana e ti lascia con i sensi di colpa.
Non tutti i soffi sono uguali. Se il tuo gatto inizia a soffiare quando lo accarezzi in punti specifici o quando cambia il tempo atmosferico, potresti avere a che fare con un fastidio fisico. Dolori articolari, vecchie ferite, problemi alla pelle: tutti motivi validi per chiedere gentilmente di essere lasciati in pace, come solo i gatti sanno fare.
Altri casi sono più psicologici. Un trasloco, un nuovo coinquilino umano o felino, un cambio di lettiera o semplicemente troppe ore da solo: tutto può innervosire il tuo compagno peloso. E come reagisce? Soffia. Perché parlare è da umani, ma emettere suoni da rettile infastidito è molto più efficace.
Errore numero uno: sgridarlo. Se lui ti soffia e tu urli, l’unico risultato sarà un gatto ancora più contrariato. In quei momenti, ogni tuo gesto può sembrare una minaccia, anche se stavi solo cercando il telecomando. La soluzione migliore è fare un passo indietro, sia fisico che emotivo.
Lasciagli il tempo per ritrovare la calma e valuta se forse hai un po’ esagerato con le coccole forzate. Ripristinare la fiducia è possibile, ma serve rispetto. Rispetta i suoi spazi, osserva i suoi segnali e ricorda che non tutti i gatti amano essere presi in braccio come bambini in una pubblicità natalizia.
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Se il tuo gatto ha iniziato a soffiare più spesso, non prenderla sul personale. È il suo modo per comunicarti che qualcosa non va. Potrebbe aver bisogno di più stimoli, di un ambiente più ricco o semplicemente di un po’ di silenzio. Oppure di meno carezze quando ha appena finito di pulirsi per 45 minuti. Capire il linguaggio felino è un’arte che si affina con l’osservazione e tanta pazienza. E ogni soffio, per quanto fastidioso, è un passo verso una relazione più autentica con il tuo coinquilino baffuto.
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