Perché la musica ci commuove? Ecco cosa succede al nostro cervello quando la ascoltiamo

Tre gruppi di neuroni si attivano

 

Ascoltare musica è un’esperienza profondamente emotiva, capace di suscitare piacere, nostalgia o addirittura brividi lungo la schiena. Ma cosa accade esattamente nel nostro cervello quando una melodia ci coinvolge? Secondo un recente studio condotto dagli scienziati dell’Università della California, San Francisco (UCSF), l’ascolto musicale attiva specifiche aree cerebrali e stimola il rilascio di dopamina, la cosiddetta “molecola del piacere”.

Durante l’ascolto, tre distinti gruppi di neuroni nella corteccia uditiva entrano in gioco. I primi due gruppi si occupano della decodifica del suono: uno analizza le singole note, mentre l’altro registra i cambiamenti tra di esse, riconoscendo intervalli e melodie. Il terzo gruppo, invece, ha un ruolo ancora più affascinante: questi neuroni si attivano solo quando ascoltiamo musica e sembrano essere responsabili della nostra capacità di anticipare le note successive.

Il cervello cerca di prevedere l’andamento della melodia

Questa capacità predittiva è essenziale per il nostro coinvolgimento emotivo nella musica. Il cervello, infatti, elabora la struttura musicale e cerca di prevedere l’andamento della melodia. Quando una composizione crea una certa tensione melodica e poi la risolve in modo armonioso, il nostro sistema di ricompensa si attiva, regalandoci una sensazione di piacere e soddisfazione. Questo spiega perché alcune canzoni riescono a commuoverci profondamente: i compositori più talentuosi sanno bilanciare sorpresa e familiarità, stimolando al massimo questa risposta cerebrale.

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Gli scienziati hanno anche scoperto che, pur condividendo alcune aree cerebrali con il linguaggio, la musica segue percorsi neurali distinti. Mentre il cervello analizza i fonemi per comprendere il parlato, nel caso della musica si concentra sulle melodie e sulle progressioni armoniche. Oltre alla sua funzione estetica e comunicativa, la musica potrebbe avere un importante ruolo terapeutico. Studi futuri potrebbero sfruttare questi meccanismi per trattare disturbi come ansia, stress post-traumatico e problemi cognitivi. Decifrare il legame tra musica ed emozioni potrebbe aprire nuove strade nel campo della neuroterapia, trasformando le melodie in strumenti di guarigione.

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