Come perdere il lavoro chiedendo le ferie

“Ciao Commenti Memorabili, vi scrivo perché quello che mi è successo è degno di essere raccontato. Ho perso il lavoro perché il mio capo non mi ha voluto concedere le ferie…Sono passate un paio di settimane dal fatto, solo ora ho il tempo di condividerlo. Io lavoravo in questo bar, una destinazione molto stagionale e turistica che quindi con l’arrivo della bella stagione avrebbe dovuto aumentare la mole di lavoro come comprensibile che sia. Mia mamma, che non c’è più, era originaria della romagna, e soprattutto da piccolo, passavamo diverso tempo in questo paesino perché mia nonna ha sempre vissuto lì, ho quindi dei bellissimi ricordi legati a loro e alla mia infanzia. Quello che ho fatto mi è sembrato quindi una cosa normale, naturale, un atto dovuto, ma per il mio capo non era così. Lui in onore di una vecchia amicizia con mio padre, anche lui non c’è più, mi ha dato un lavoro dopo che sono uscito dalla comunità per problemi di dipendenze nelle quali sono caduto dopo la scomparsa dei miei genitori, e per questo lo ringrazierò sempre, ma in questa occasione si è dimostrato un vero cane e con lui non voglio avere più niente a che fare, resto fiero ed orgoglioso della mia scelta nonostante tutto.”.

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Emanuele ha voluto condividere con la comunità di Commenti Memorabili un episodio significativo e turbolento della sua vita lavorativa, che ha portato alla perdita del suo impiego. Il contesto si colloca in un bar situato in una località turistica, il cui afflusso di clientela e lavoro aumenta notevolmente con l’avvicinarsi della stagione estiva. Emanuele aveva un legame particolare con questo ambiente, non solo lavorativo ma anche emotivo, dovuto ai ricordi d’infanzia legati alla Romagna, terra di origine della madre e dove ancora vive sua nonna.

La decisione di Emanuele di richiedere delle ferie aveva una motivazione profondamente personale e sentimentale, legata al desiderio di riconnettersi con le proprie radici e i ricordi felici di un tempo. Tuttavia, questa richiesta si è scontrata con il netto rifiuto del suo capo, Sandro, che in passato aveva stretto una forte amicizia con il padre di Emanuele. Sandro aveva assunto Emanuele in seguito alle difficoltà personali che quest’ultimo aveva affrontato, inclusa la lotta contro delle dipendenze, sviluppatesi nel doloroso contesto della perdita dei suoi genitori.

Nonostante il gesto di generosità iniziale di Sandro, che aveva offerto a Emanuele un’opportunità lavorativa come segno di rispetto e memoria dell’amicizia con suo padre, la sua rigidità nel negare le ferie richieste ha causato una frattura irreparabile tra i due. Emanuele ha percepito questa negazione come un atto di insensibilità e, nonostante il rispetto per il passato e la gratitudine per l’opportunità ricevuta, ha scelto di separare definitivamente la sua strada da quella del suo ex capo.

La storia di Emanuele mette in luce il difficile equilibrio tra le esigenze lavorative e il bisogno di preservare i propri spazi personali e affettivi, soprattutto quando questi ultimi sono collegati a questioni di benessere emotivo e recupero da periodi bui. Nonostante le avversità, Emanuele si dichiara fiero e orgoglioso della sua scelta, evidenziando una resilienza e una forza d’animo che lo spingono a perseguire ciò che ritiene giusto per sé, al di là delle difficoltà economiche e professionali che tale decisione potrebbe comportare.

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