Le persone creative fanno qualcosa che il resto di noi di solito evita

I risultati di un’indagine su 2.000 volontari

 

Periodi prolungati di solitudine possono lasciare molti di noi arrampicati sui muri alla ricerca di qualcosa che occupi la mente. Chi ha una mente creativa, tuttavia, apprezza la libertà di fuggire nel proprio universo mentale. Psicologi statunitensi delle Università dell’Arizona, dell’Arkansas e del Minnesota hanno condotto un’indagine su oltre 2.000 volontari per capire meglio come si attiva la creatività quando non abbiamo niente di meglio da fare. Gli individui più abili nel pensiero divergente avevano meno probabilità di provare noia quando venivano lasciati soli con i loro pensieri.

Anche se non è una scoperta sorprendente, sottolinea le differenze tra le nostre menti in uno stato di non occupazione, con un potenziale impatto sulla ricerca che si basa sul confronto delle scansioni dell’attività cerebrale a riposo. Potrebbe anche indicare modi migliori per incoraggiare le persone ad apprezzare il loro tempo libero senza sentirsi obbligate a riempirlo con faccende, attività lavorative e lavori saltuari. Una pandemia globale ci ha insegnato che i lunghi periodi di isolamento sono una condizione che pochi di noi apprezzano. Ci sono diversi modi in cui le persone affrontano le pressioni derivanti dalla solitudine, non tutti salutari.

Gli individui creativi mostravano segni di pensare in modo più associativo

Per alcuni la distanza sociale è stata un’opportunità preziosa per fare viaggi più frequenti all’interno della propria mente, riempiendo quelle lunghe ore con storie immaginarie, speculazioni selvagge e salti liberi tra pensieri vagamente collegati. Per avere un’idea più precisa di come ciò si manifesta in tempo reale, i ricercatori hanno invitato 90 volontari a sedersi da soli in una stanza, senza distrazioni digitali, per 10 minuti interi e a buttare giù qualsiasi cosa venisse fuori dalla loro mente. Un test di pensiero divergente ha fornito ai ricercatori dati sulla tendenza di ciascun partecipante a esplorare soluzioni non convenzionali a domande aperte come “Come faresti soldi con 100 elastici?”. L’analisi della catena di idee mentre venivano pronunciate ad alta voce ha permesso ai ricercatori di comprendere i processi che consentono ad alcuni di pensare fuori dagli schemi.

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Mentre molti partecipanti avevano la tendenza a saltare tra pensieri apparentemente non correlati, gli individui creativi mostravano segni di pensare in modo più associativo. Inoltre parlavano di più, riflettendo il libero flusso di idee, e si ritenevano meno annoiati per il tempo trascorso da soli. In un secondo studio, il team ha valutato le risposte di 2.612 partecipanti a un sondaggio online sulla creatività. Le valutazioni auto-riportate hanno confermato i risultati del primo studio, suggerendo che le persone creative si annoiavano meno durante i periodi di isolamento del Covid-19. Tenendo presente la soggettività dell’auto-identificazione come creativi e le sfide che comporta dare un senso alle riflessioni dei volontari sull’economia delle collezioni di elastici, è chiaro che non tutti occupiamo il tempo libero allo stesso modo. Per quanto molti di noi siano pronti a riempire quel “tempo morto”, perdere la concentrazione e isolarsi non è così improduttivo come potremmo immaginare. Imparare ad abbracciare la nostra creatività interiore e a godere di questi momenti potrebbe essere utile.

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