Presto gli esseri umani riusciranno a spostare gli oggetti con la mente: lo studio

Un innovativo progetto scientifico promette di riuscire a spostare gli oggetti con il solo ausilio della mente umana

 

Spostare gli oggetti con la mente? Può sembrare un’esperienza prettamente fantascientifica e vista solo nelle trame di film e serie tv hollywoodiane, ma ben presto potrebbe diventare pura realtà per tutti gli esseri umani.

Un team di scienziati cinesi sta sviluppando una tecnica sfruttando la potenza di quelli che sono definiti in materia scientifica metamateriali, elementi creati artificialmente con proprietà elettromagnetiche peculiari che li differenziano da altri composti.

Questo gruppo di specialisti, guidato dai professori Shaono Qu e Jiafu Wang dell’Air Force Engineering University e dal professor Cheng-Wei Qiu dell’Università Nazionale di Singapore, sta approfondendo il concetto e lo studio della telecinesi, processo metapsichico che consiste nel movimento di oggetti non determinato da cause fisiche.

Il ruolo del bluetooth

I ricercatori sostengono che le onde cerebrali possono essere impiegate come segnali di controllo delle metasuperfici, le quali consentirebbe all’uomo di riuscire a controllarle con il solo ausilio della propria mente tutto ciò che lo circonda.

Per giungere a questo rivoluzionario scopo, gli scienziati sono ricorsi anche all’ausilio del bluetooth. Mediante questo strumento, i ricercatori sono riusciti a manipolare le risposte mnemoniche dell’essere umano in modalità wireless dall’utente al controller computerizzato.

L’obiettivo finale era utilizzare le onde cerebrali del soggetto analizzate durante il test in questione per controllare la risposta di queste ultime in relazione alle metasuperfici programmabili. Dai risultati è emerso che l’utente riusciva effettivamente a controllare il modello di dispersione del pensiero.

Non è la prima volta che la scienza ha tentato un approccio simile sfruttando la potenza della mente umana. Nel 2021 l’Università di Miami sviluppò uno strumento di alta tecnologia in grado di collegare i sistemi nervosi umani alle interfacce dei computer.

Quest’ultimo, però, non si avvalse di chip e cavi come il modello sopracitato. Al contrario, utilizzò nanoparticelle in grado di interagire tra loro e direttamente con i neuroni dell’uomo al fine di controllare la mente umana.

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Tuttavia, finora nessuno di questi sforzi ha prodotto risultati significativi. Per questo motivo, gli scienziati sono ancora all’opera per approfondire e perfezionare gli studi in questione.

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