Le previsioni del 1923 sul 2023: cosa si è rivelato veritiero? 

Ecco cosa si prevedeva nel 1923 riguardo al 2023

 

Prevedere il futuro è un lavoro duro e a quanto pare non era più facile nemmeno nel 1923, perché a distanza di 100 anni l’accuratezza delle previsioni fatte all’epoca sull’anno che è da poco iniziato è piuttosto altalenante. Tuttavia alcune sono sorprendentemente vicine alla verità. In un thread su Twitter, Paul Fairie ha raccolto vecchi ritagli di giornale di 100 anni fa per vedere quanto fossero accurate le previsioni di una generazione passata. Pronti ad immergervi in ciò che pensavano nel passato del futuro? In primis nel 1923 si prevedeva che tra 100 anni le persone avrebbero lavorato a malapena, le donne si sarebbero annerite i denti e le auto sarebbero state alimentate dalla radio.

Si diceva poi, in una previsione parecchio ottimistica, che “tutte le persone saranno belle” e che “i concorsi di bellezza non saranno necessari perché ci saranno così tante persone belle”. Un altro ritaglio auspicava che l’aspettativa di vita media sarebbe stata di 100 anni. Ancora non ci siamo, ma non si discosta più di tanto. Un secondo, invece, arrivava a spingersi persino fino a 300 anni. Non mancano le ipotesi bizzarre, come quella che riteneva che le persone avrebbero indossato delle “coperte per i reni” che avrebbero coperto gli organi.

Moda, lavoro e tecnologia: successi ed insuccessi delle previsioni

Chiaramente non possiamo dimenticarci della moda. Un ritaglio prevedeva che gli uomini si sarebbero arricciati i capelli, il che non è del tutto sbagliato visto l’aumento della permanente maschile. Un’altra prevedeva che un maggior numero di donne si sarebbe rasato la testa, altra affermazione che si è avverata. Niente da fare invece per il presunto annerimento dei denti. Pessime notizie anche per quanto riguarda il mondo del lavoro. Si prevedeva infatti che il tempo libero l’avrebbe fatta da padrone, con una giornata di quattro ore, ma tutte queste speranze sono ancora lontane.

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Passiamo al mondo della tecnologia, dove ancora una volta si registrano successi e insuccessi in egual misura. Sul lato più fantasioso c’è l’affermazione che le auto sarebbero andate a radio, non a benzina. Il ritaglio recita che Glenn Curtis, l’“autorità in materia di aeroplani”, riteneva che “la benzina come forza motrice sarà stata sostituita dalla radio e che i cieli saranno pieni di una miriade di imbarcazioni che navigano su rotte ben definite”. Di contro, un altro ritaglio di giornale aveva invece predetto con successo l’ascesa dello smartwatch.

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