Prezzo di favore

Ho avuto una conversazione a dir poco ridicola con un ragazzo della mia città che ritenevo un amico, perché comunque dopo 5 anni di scuola superiore passati insieme e altri 6 anni dove comunque ci si incontra sempre a serate e altro, io la considero un’amicizia. Evidentemente le persone non sanno più cosa significa dare valore a questa parola, ma mai avrei pensato di essere trattata come lui ha fatto con me: con superiorità e boriosità. Io vivo con la mia famiglia (i miei genitori e mia sorella più piccola) in una frazione fuori il centro città e quello che vorrei fare è organizzare una serata indimenticabile per il compleanno di mia sorella, che appunto farà 18 anni. Voglio che siate onesti: voi a chi vi sareste rivolti se non a una persona amica o che comunque conoscete sperando di ottenere un prezzo se non altro umano e decente? Io conosco già la risposta, perché la maggior parte lo nega ma tutti si sarebbero comportanti come ho fatto io. Ma quello che mi lascia più amarezza sono le motivazioni che mi ha dato e il tono che ha usato.

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La nostra fan racconta con grande amarezza una conversazione che l’ha profondamente delusa, avuta con un ragazzo della sua città che aveva sempre considerato un amico. Un’amicizia nata tra i banchi di scuola, con cinque anni di superiori trascorsi insieme e altri sei durante i quali, pur non frequentandosi assiduamente, si erano comunque ritrovati spesso in serate, eventi e occasioni comuni. Per lei, questo rapporto aveva ancora un valore affettivo e umano.

Attualmente vive con i genitori e la sorella minore, in una frazione fuori dal centro città. Proprio quest’ultima sta per compiere 18 anni, e la nostra follower desiderava organizzare per lei una festa memorabile. Con questo obiettivo, ha pensato di rivolgersi proprio a quel ragazzo, sperando – in virtù dell’amicizia che credeva di avere con lui – di ottenere un aiuto, magari sotto forma di un prezzo più accessibile o almeno ragionevole per il servizio richiesto.

Il suo approccio era guidato da un sentimento genuino, dettato dalla convinzione che, tra persone che si conoscono da tempo, ci si possa venire incontro. Ma la risposta ricevuta è stata tutt’altro che comprensiva: il ragazzo ha reagito con atteggiamento altezzoso, utilizzando un tono che la nostra amica definisce “di superiorità e boriosità”. Un comportamento che l’ha lasciata profondamente delusa, più per la forma che per il contenuto.

Ciò che ha colpito maggiormente la nostra fan non è stato tanto il rifiuto, quanto le motivazioni fornite e il modo con cui le sono state comunicate. Si è sentita trattata con sufficienza, come se quell’amicizia per lei importante non fosse mai esistita. Il suo racconto esprime il dispiacere di chi crede ancora nel valore dei legami costruiti nel tempo e nella disponibilità reciproca tra persone che si conoscono da anni.

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