Psicologia: ecco tutti i modi in cui la nostra faccia parla di noi (e cosa dice)

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Psicologia: ecco tutti i modi in cui la nostra faccia parla di noi (e cosa dice)

| 12/11/2022
Fonte: Pixabay

La percezione dei volti non è mai neutrale: ecco perché

  • Le persone tendono ad associare i lineamenti del viso a determinate caratteristiche
  • Si tratta di un processo fondato sugli stereotipi, che nulla ha a che vedere con la personalità degli individui
  • Le persone con gli occhi grandi e il viso rotondo vengono percepite come sensibili, oneste e meno competenti
  • Tratti del viso tipicamente mascolini sono associati ad esperienza, autorevolezza e pericolosità
  • Questi stereotipi sono persino in grado di influenzare le giurie

 

Incredibile ma vero, la psicologia ha dimostrato che esistono numerosi stereotipi associati ai lineamenti del viso. Lo stereotipo è un’opinione precostituita e generalizzata, che non si costruisce sulla base della valutazione delle singole esperienze. Per questo, giudicare in un certo modo determinati tipi di viso, basandosi esclusivamente sulla fisionomia dei tratti somatici, è decisamente inaccurato. Eppure, lo facciamo tutti. In primo luogo, gli esperti hanno messo in luce un aspetto che la maggior parte di noi aveva già intuito: i belli partono avvantaggiati.

Le persone esteticamente piacenti, infatti, vengono percepite anche come più simpatiche, intelligenti e affidabili. I ricercatori, poi, hanno individuato la cosiddetta “babyface“. Si tratta di un volto che si distingue per determinate caratteristiche: occhi molto grandi, forma del viso rotonda e mento più piccolo rispetto al cranio. Questa tipologia di viso trasmette qualità come onestà, sincerità e innocenza. C’è, però, il rovescio della medaglia. La babyface, infatti, viene associata anche a immaturità e scarsa competenza.

Degli stereotipi pericolosi

Quali sono, invece, i tratti somatici associati alla competenza e all’esperienza? Sopracciglia fitte e ravvicinate, sguardo disteso, naso largo e labbra carnose. Queste caratteristiche sono strettamente correlate alla mascolinità percepita dei volti. Non è un caso, infatti, che i visi femminili siano tipicamente babyface, e quindi giudicati come poco autorevoli, mentre quelli maschili siano percepiti come maturi e preparati. Anche in questo caso, infatti, entrano in campo gli stereotipi.

I lineamenti che suscitano un’impressione di socievolezza e simpatia sono visi larghi, dallo sguardo vispo incorniciato da sopracciglia arrotondate e un accenno di sorriso. Non c’è dubbio che la maggior parte delle persone colleghi l’affabilità e la cordialità all’attrattività. Infatti, le persone percepite come maggiormente estroverse grazie ai propri tratti somatici sono anche giudicate come più piacenti.

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Infine, indovinate un po’ a quali tratti somatici sono associate fiducia e pericolosità? Nel primo caso, ancora una volta, le persone con occhi grandi, naso sottile e sopracciglia fini ispirano sicurezza e tranquillità. Coloro che, invece, vengono percepiti come più pericolosi hanno un volto arrabbiato e tipicamente ricollegabile ai tratti mascolini. La potenza degli stereotipi è davvero sorprendente: basti pensare che la scienza ha dimostrato che le giurie sono persino in grado di lasciarsi influenzare dai tratti somatici in relazione alla colpevolezza o all’innocenza di un imputato. Inquietante, non trovate?

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