Ho deciso di mandarvi questa chat con mia figlia con la speranza di sensibilizzare le persone su una tematica molto delicata. Sono un papà come tanti altri e mia figlia purtroppo è lontana perché si è spostata a Torino per studiare ingegneria all’università. Quando si è trasferita avevamo avuto vari problemi anche seri a casa e secondo me mia figlia era ancora molto destabilizzata. Non sono uno psicologo, ma secondo me si è appoggiata completamente su un ragazzo che ha conosciuto poco dopo aver iniziato la sua nuova vita universitaria. Il problema è che questo ragazzo è davvero una causa persa! A me non è mai piaciuto per una serie di motivi, ma ho sempre cercato di mordermi la lingua perché non credo sia giusto intervenire nella vita privata dei propri figli, soprattutto quando cominciano a essere abbastanza grandi da fare da soli le proprie scelte. Ma in questo caso è successa una cosa veramente grave perciò mi sono sentito in dovere di intervenire in maniera drastica. Purtroppo il mestiere del padre è molto complicato e lo è ancora di più in situazioni come questa. Ma dovevo necessariamente prendere in mano la situazione e usare il pugno di ferro.
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Il nostro fan si presenta come un padre qualunque, ma profondamente coinvolto in una situazione delicata che riguarda la figlia, trasferitasi a Torino per frequentare l’università, iscritta alla facoltà di ingegneria. Racconta che, al momento della partenza, in famiglia c’erano stati problemi importanti che avevano lasciato strascichi emotivi, soprattutto per la ragazza, che secondo lui non aveva ancora trovato un equilibrio.
A detta del nostro follower, la figlia ha cercato un punto di riferimento nel primo periodo di autonomia proprio in un ragazzo conosciuto poco dopo l’inizio della sua nuova vita da studentessa. Un legame che, a suo avviso, si è fatto troppo stretto e troppo rapido, soprattutto considerando la fragilità del momento. Nonostante fin da subito abbia avuto dubbi e perplessità su questo ragazzo – definito senza mezzi termini una “causa persa” – ha sempre cercato di non interferire apertamente nelle scelte della figlia.
Spiega infatti di credere fermamente nel rispetto della libertà personale, soprattutto nei confronti dei figli che iniziano a costruire il proprio percorso in autonomia. Tuttavia, quello che è accaduto successivamente ha cambiato radicalmente le cose. Racconta che si è verificato un episodio molto grave, al punto da sentirsi costretto ad agire in modo deciso, mettendo da parte ogni esitazione.
Non entra nei dettagli dell’accaduto, ma descrive la sua reazione come quella di un padre che, di fronte a un rischio serio per la propria figlia, ha dovuto prendere in mano la situazione con fermezza. Un intervento che definisce “col pugno di ferro”, consapevole della difficoltà e del peso emotivo che comporta trovarsi in simili circostanze.
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