“Mi chiamo Stefano e sono il papà di Francesco, un ragazzo nato con qualcosa in più che nel suo caso è un cromosoma. Però io credo che la sua sindrome non lo identifichi, è solo una sua caratteristica e lui è tantissime altre cose. A giugno di quest’anno una cooperativa composta da persone davvero capaci ha aperto un piccolo agriturismo nella nostra zona gestito interamente dai ragazzi del centro diurno che
frequenta mio figlio. Un successone! Francesco si è innamorato del suo lavoro, così tanto che quasi lo invidio. E poi, complice l’estate, si è innamorato anche di Bianca, una sua deliziosa collega.
E quando Francesco si innamora di qualcosa ne parla di continuo e con chiunque. Così ha cominciato a dire che voleva chiederle di uscire, ma era troppo timido per farlo. Ha chiesto una mano a me e io ho pensato di contattare la mamma di Bianca per organizzare un’uscita. E avvisarla anche delle sue intenzioni. Quella che vi mando è la chat della nostra conversazione. La mando perché credo che si parli sempre troppo poco dell’amore tra i ragazzi come mio figlio. Eppure io penso che l’amore sia un diritto di tutti. Voi che ne pensate?”
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Stefano racconta con orgoglio e affetto la storia di suo figlio Francesco, un ragazzo con un cromosoma in più. Stefano crede fermamente che la sindrome di Francesco non lo definisca, ma sia solo una sua caratteristica, poiché Francesco è molto di più. A giugno di quest’anno, una cooperativa composta da persone capaci ha aperto un piccolo agriturismo nella loro zona, gestito interamente dai ragazzi del centro diurno frequentato da Francesco.
Il progetto è stato un successo, e Francesco si è innamorato del suo lavoro, tanto che Stefano ammette quasi di invidiarlo per la sua passione. Complice l’estate, Francesco si è innamorato anche di Bianca, una sua collega deliziosa.
Quando Francesco si innamora di qualcosa, ne parla continuamente con chiunque, e così ha iniziato a dire che voleva chiederle di uscire, ma era troppo timido per farlo da solo. Ha chiesto aiuto a Stefano, che ha deciso di contattare la mamma di Bianca per organizzare un’uscita e avvisarla delle intenzioni di suo figlio.
Stefano condivide la chat della loro conversazione perché ritiene che si parli troppo poco dell’amore tra ragazzi come suo figlio. Crede che l’amore sia un diritto di tutti, e vuole sapere cosa ne pensano gli altri. Il suo racconto sottolinea l’importanza di riconoscere e sostenere i sentimenti e i diritti delle persone con disabilità, inclusi quelli legati all’amore e alle relazioni.
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