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Il caffè è parte integrante della cultura italiana e rappresenta molto più di una semplice bevanda. Tuttavia, come ogni alimento contenente sostanze stimolanti, anche il caffè richiede attenzione sul piano del consumo quotidiano. Gli esperti indicano che una quantità considerata sicura per un adulto sano si aggira attorno ai 300-400 milligrammi di caffeina al giorno. Questa soglia corrisponde a circa 4-5 caffè espressi, 3-4 tazze preparate con la moka o 2-3 tazze di caffè americano.
Superare queste dosi può comportare effetti indesiderati, come nervosismo, agitazione, irritabilità e disturbi del sonno. Ciò avviene perché la caffeina agisce direttamente sul sistema nervoso centrale, inibendo l’azione dell’adenosina, una sostanza che favorisce il rilassamento. Inoltre stimola la produzione di ormoni dello stress come l’adrenalina, con conseguenze potenzialmente dannose se l’assunzione diventa eccessiva.
Il caffè, se consumato in modo responsabile, offre numerosi vantaggi. Grazie alla presenza di composti come i polifenoli e l’acido clorogenico, ha effetti antiossidanti e antinfiammatori. Alcuni studi indicano che il consumo regolare di caffè può aiutare a mantenere la pressione arteriosa a livelli ottimali, contrariamente al luogo comune che lo associava a un aumento pressorio.
Anche il cuore può trarre beneficio da un’assunzione moderata di caffeina. I ricercatori hanno osservato che chi consuma abitualmente caffè espresso o moka, e si mantiene entro i limiti raccomandati, non mostra un incremento significativo del rischio cardiovascolare. Al contrario, il caffè può contribuire a migliorare la circolazione e a ridurre il rischio di malattie come l’ictus.
Uno degli effetti più noti del caffè è la sua capacità di aumentare l’attenzione e ridurre temporaneamente la sensazione di stanchezza. La caffeina agisce come stimolante, migliorando le prestazioni mentali e la reattività. Tuttavia, quando il consumo diventa abituale e abbondante, si può creare una sorta di tolleranza, con un paradossale senso di affaticamento e difficoltà nel riposo notturno.
Un altro beneficio riscontrato riguarda il controllo del colesterolo. Alcuni studi hanno collegato il consumo moderato di caffè con una diminuzione dei livelli di colesterolo LDL, noto come colesterolo cattivo. Questo effetto è più evidente quando il caffè viene preparato con metodi filtrati e si accompagna a uno stile di vita sano.
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Non tutte le persone reagiscono alla caffeina allo stesso modo. In soggetti particolarmente sensibili, anche una singola tazzina può causare tachicardia, ansia o mal di testa. In questi casi è consigliabile ridurre il numero di caffè assunti durante la giornata o sostituirli con alternative prive di caffeina. Anche chi soffre di gastrite o disturbi intestinali dovrebbe limitare il consumo, poiché il caffè può aumentare l’acidità gastrica. Le donne in gravidanza rappresentano un altro gruppo per cui è necessario ridurre l’assunzione giornaliera. Le linee guida suggeriscono di non superare i 200 milligrammi di caffeina al giorno, equivalenti a circa due caffè, per evitare effetti sul sonno e sul benessere del feto.
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