Quanti sosia abbiamo nel mondo? Le risposte della Scienza

Quante nostre “copie” ci sono attorno a noi?

 

Quanti individui che ci assomigliano ci sono? La Scienza sta avvicinandosi a una conclusione scientifica riguardo a questa domanda. Il sito Twin Strangers utilizza un software di riconoscimento facciale per individuare potenziali sosia, suggerendo che nel mondo ci sono poco più di 9,5 milioni di persone che potrebbero essere considerate nostri “doppioni”. In altre parole, su 10 mila persone, circa 11 ne hanno almeno uno che somiglia a loro in qualche modo.

Numerosi ricercatori hanno cercato di fornire prove riguardo a questa teoria. Ad esempio la ricercatrice australiana Teghan Lucas ha tentato di stimare la probabilità che otto misure facciali, come la distanza fra gli occhi o le orecchie, coincidano tra individui diversi. Alla fine è arrivata a un risultato molto basso, una su un miliardo di miliardi, riducendo significativamente le possibilità di avere un vero sosia. Il viso è la parte più variabile del nostro corpo, essendo essenziale per il riconoscimento e l’appartenenza a una famiglia o gruppo etnico. Questa somiglianza con parenti o compatrioti è stata rilevante nell’evoluzione umana, poiché ha contribuito alla coesione sociale sin dai tempi antichi.

Non è chiara la definizione esatta di sosia

Secondo la teoria dei genetisti, maggiore è la condivisione di varianti genetiche, maggiore sarà la somiglianza tra due volti. Tuttavia la definizione precisa di “sosia” non è ancora chiara. Il genetista britannico Walter Bodmer ritiene che un’analisi più approfondita rivela che due individui ipotetici identici non sono realmente tali. Inoltre esistono sosia di celebrità che ingannano solo a prima vista, grazie a trucchi e metodi che creano illusioni. Infine ci sono i gemelli monozigoti, che condividono tutte le possibili varianti genetiche.

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Resta aperta la questione di quanto sia difficile crescere accanto a un sosia. Lo psichiatra Massimo Di Giannantonio ha provato a dare una risposta: “Può esserlo se la comunanza, la fusione tipica dei gemelli diventa un carcere da cui non si riesce a evadere, che comprime le proprie potenzialità. A un certo punto della crescita è normale volersi differenziare dall’altro: se entrambi i gemelli condividono l’esigenza di individualizzazione, avere un doppio resta solo un vantaggio, se però uno dei due vuole mantenere una condivisione assoluta e un legame indissolubile, la strada diventa in salita e si possono sviluppare grossi problemi e conflittualità”.

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