Mi chiamo Fiore, lavoro in una grande città, sono mamma di due gemelli di 7 anni, che sto praticamente crescendo da sola perché mio marito lavora all’estero e c’è poco a casa, e ho una mamma anziana e malata.. insomma, sono sempre super indaffarata! Il mio lavoro è molto impegnativo quindi, come capirete, io sono sempre di corsa: per forza di cose devo rinunciare a qualcosa, se no non mi basterebbero le ore della giornata! All’inizio cercavo di “fare tutto” e ho rischiato l’esaurimento nervoso e fisico: ora metto una barriera tra me e le cose inutili, o perlomeno poco importanti, che mi portano via del tempo prezioso. Cosa sono le cose inutili? Le riunioni di condominio (do sempre la delega al vicino di casa), la coda in farmacia o in posta (mando la badante di mia mamma), il servizio taxi per i miei figli scuola-casa-attività-ecc che delego il più possibile o, se faccio io, eseguo senza fermarmi un attimo (non li butto dal finestrino ma quasi!!). E la chat di classe. Ma poi come è possibile che esista una cosa del genere?! Ma davvero la gente ha tempo e voglia da perdere in ste cose??? Certamente ignorando la chat di classe io mi perdo molto, non ne dubito: i pettegolezzi, le malignità e le infinite lamentele.. ma, nessun problema, dato che tutti sanno che io non partecipo, a volte qualche mamma pancina invasata mi scrive in privato e così scopro quanta poca speranza ci sia per l’umanità…
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La nostra fan Fiore ha voluto raccontare uno spaccato autentico e molto frenetico della sua quotidianità. Vive in una grande città, è mamma di due gemelli di sette anni, ha un lavoro estremamente impegnativo e gestisce da sola – o quasi – anche le esigenze della madre anziana e malata. Suo marito lavora all’estero ed è presente solo saltuariamente, lasciandole sulle spalle gran parte del carico familiare.
Per far fronte a tutto, Fiore ha imparato con il tempo a stabilire delle priorità ben precise. All’inizio cercava di fare tutto da sola, ma il rischio di un crollo fisico ed emotivo l’ha costretta a rivedere radicalmente la gestione del suo tempo. Ora ha messo una barriera tra sé e ciò che ritiene non essenziale: niente riunioni di condominio – per le quali delega il vicino – niente code in posta o in farmacia, che affida alla badante della madre, e un’organizzazione quasi militare per gestire la logistica dei figli tra scuola e attività.
Tra le cose che ha deciso consapevolmente di ignorare c’è la famigerata chat di classe. Una dimensione che, a suo dire, sfugge completamente alla logica. Fiore si chiede come sia possibile che ci siano persone che abbiano tempo da dedicare a messaggi infiniti su dettagli marginali, lamentele continue, pettegolezzi e polemiche varie. Per lei, ogni minuto conta, e la chat rappresenta solo una perdita di tempo, un rumore di fondo inutile nella già caotica gestione delle giornate.
Ovviamente, la sua assenza nella conversazione comune non passa inosservata. E così capita che qualche mamma – che lei definisce ironicamente “pancina invasata” – le scriva in privato, magari per aggiornarla o coinvolgerla in dinamiche da cui Fiore preferirebbe tenersi alla larga. Ed è proprio in questi scambi privati che, secondo lei, emerge un lato dell’umanità che lascia ben poche speranze.
Ha deciso di inviare la conversazione a Commenti Memorabili per mostrare, con tono diretto e ironico, cosa succede quando una madre lavoratrice cerca di sopravvivere in equilibrio tra responsabilità, tempistiche impossibili e… la chat dei genitori.
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