Le reginelle

“Avere a che fare con certi clienti è una cosa che ti fa mancare la forza pure per stare in piedi. Aveva ragione mia madre quando mi diceva Armandino i lavori buoni sono alla scrivania , non con la farina o con la quacina . Ma a me fare il fornaio mi piace, da piccolino quando guardavo mio nonno e mio padre che facevano quei pezzi da un chilo caldi e croccanti . E che tutti ti conoscono e ti salutano . Non mi pento del mio lavoro , anche se non mi sono alletterato , che ho solo le scuole medie . Ma però quando mi capitano certe cose , mi fanno pensare male. Che forse non ci so fare per vero , ma a me mi sembra però che i torti qua non sono miei. Io sono sempre gentile e rispettoso dei clienti tutti . Ma a pure a voi vi pare normale quello che mi è capitato ? Mi sento cornuto e mazziato , e ve lo dico con lesperienza che non è meglio perdere che trovarli i clienti , che poi i soldi sono tutti uguali e perderli è brutto sempre e comunque. Ciao a tutti e scusate se ho offeso qualcuno .”

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Il nostro fan Armandino ha voluto condividere una sua recente esperienza sul lavoro che lo ha profondamente amareggiato. Da anni fa il fornaio, un mestiere che ama e che ha ereditato da suo padre e suo nonno. È un lavoro che porta avanti con orgoglio e passione, nonostante non abbia proseguito gli studi oltre le scuole medie. La sua è una scelta consapevole, radicata in un amore profondo per il mestiere, per il contatto quotidiano con la gente, per quel profumo di pane caldo che accompagna ogni giornata.

Purtroppo, non sempre chi entra in negozio ha lo stesso rispetto con cui lui accoglie ogni cliente. L’ultimo episodio vissuto da Armandino lo ha lasciato con l’amaro in bocca, tanto da fargli dubitare delle sue capacità e da mettere in discussione persino le scelte fatte nella vita. La situazione che racconta parla di una mancanza di educazione e di un atteggiamento ingiustificabile da parte di un cliente, che invece di dimostrare gratitudine per il lavoro e la disponibilità, si è comportato in modo irrispettoso e arrogante.

Il nostro amico è rimasto colpito non tanto dalla perdita economica – perché, come dice lui, “i soldi sono tutti uguali” – quanto dal fatto che a farne le spese sia stata la sua dignità e la sua fatica quotidiana. Sottolinea di essere sempre stato gentile e rispettoso con tutti, ma a volte non basta. E quando si è trattato di scegliere tra mantenere un cliente scortese e difendere i propri valori, ha scelto con il cuore, anche se con fatica.

Il suo racconto è un esempio di quanto chi lavora a contatto con il pubblico debba avere pazienza e forza, ma anche di come, in certi casi, la dignità debba venire prima di tutto. E il suo messaggio finale – un misto tra amarezza e umiltà – ci ricorda che, anche quando si subisce un torto, si può scegliere di non abbassarsi al livello degli altri.

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