Regole per la gita di una scuola elementare

“Sono Cristina, una giovane mamma di una bravissima bambina e, come penso sia per tutti coloro che hanno figli, vivo regolarmente una delle peggiori situazioni che da quando esistono i social coinvolgono noi genitori: i gruppi di classe su WhatsApp. In realtà, a me è andata abbastanza bene. Non siamo tante, per la nostra sezione siamo solo mamme, le conosco quasi tutte bene, tutte giovani come me, ad esclusione di un paio con cui non parlo spesso. E ovviamente ad esclusione di Serena. Ho aspettato quasi un anno per condividere queste conversazioni perché volevo che la situazione si fosse completamente risolta. Io non sono una persona pettegola né una che parla alle spalle, però Serena veramente non la sopportavo e non la sopporto tutt’ora. Grazie alla sua intraprendenza è diventata la nostra rappresentante e volte se ne esce con idee assurde. Quella volta aveva partecipato ad una riunione per programmare la gita e parlando con i professori aveva proposto e ottenuto l’ok, senza il consenso né nostro nelle delle altre sezioni, per un’idea che se ci penso mi fa ancora ribollire il sangue, soprattutto pensando ai nostri bimbi. Noi tutte eravamo sconvolte ma per fortuna è finita bene.”

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Cristina è una giovane mamma che vive l’esperienza comune a molti genitori nell’era dei social network: la gestione dei gruppi WhatsApp dedicati alle classi dei propri figli. Nonostante generalmente la sua esperienza in questo ambito sia stata relativamente positiva, grazie alla presenza di altre mamme giovani e conosciute, l’esistenza di una figura, Serena, ha generato notevoli tensioni all’interno del gruppo.

Serena, grazie alla sua natura intraprendente, è stata eletta rappresentante del gruppo di genitori della classe. Questo ruolo le ha permesso di assumere iniziative autonome, spesso senza consultare adeguatamente gli altri membri del gruppo o senza ottenere il loro consenso. Un episodio in particolare ha accentuato le frizioni: Serena, partecipando a una riunione per l’organizzazione di una gita scolastica, ha avanzato una proposta che, una volta accettata dai professori, ha suscitato grande preoccupazione tra i genitori, Cristina inclusa.

La proposta di Serena, considerata assurda dalla maggior parte dei genitori e avanzata senza un preventivo accordo con loro o con le famiglie delle altre sezioni, ha generato un forte malcontento. Questo ha portato a una situazione di forte tensione, con Cristina e altre mamme che si sono trovate a fare i conti con una decisione imposta che riguardava direttamente il benessere e la sicurezza dei propri figli.

Nonostante le difficoltà e la frustrazione derivanti da questo episodio, Cristina sottolinea che, fortunatamente, la vicenda si è conclusa positivamente. Tuttavia, il ricordo di quanto accaduto continua a suscitare forti emozioni in lei, evidenziando come la gestione dei gruppi di classe su WhatsApp possa diventare fonte di stress e preoccupazione per i genitori, specialmente quando le decisioni di pochi influenzano il benessere collettivo dei bambini coinvolti.

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