Sono una donna di 41 anni e ho sposato un bifolco. Mi duole dirlo e mi vergogno di questo ma mi trovo ingabbiata in un matrimonio che so non essere quello giusto. Per cosa rimango con lui? Ovviamente per nostra figlia Carlotta che è la ragazza più buona e gentile che potessi immaginare di avere. Qualche giorno fa mio marito è stato operato e ho scoperto che ha fumato durante la sua degenza in ospedale, finché poi la conversazione non ha preso una brutta piega. Mi scuso con i medici e gli infermieri che leggeranno questo, perché io vi ammiro e si il prezioso lavoro che svolgete. Ci tengo tanto che passi un messaggio positivo, dunque non fate come me, non state con un uomo solo per paura della solitudine, spero in un futuro più roseo.
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La nostra fan, 41 anni, ha scelto di raccontare con grande sincerità un momento difficile della propria vita, segnato da una consapevolezza dolorosa: si trova intrappolata in un matrimonio che non sente più come il “suo”. Un’unione che descrive senza mezzi termini, definendo il marito un bifolco e ammettendo con amarezza di vergognarsi di questa situazione. Eppure, nonostante tutto, continua a rimanere. Il motivo? La loro figlia Carlotta, una ragazza che descrive con amore profondo: buona, gentile, la luce più bella nella sua quotidianità.
Il punto di rottura recente è stato un episodio avvenuto durante la degenza del marito in ospedale, a seguito di un’operazione. Nonostante le condizioni cliniche e le raccomandazioni mediche, l’uomo ha deciso di fumare di nascosto proprio in reparto, mostrando – secondo la nostra fan – un totale disinteresse per la propria salute e per chi si prende cura di lui. Un gesto che l’ha sconvolta, ma che, più ancora della sigaretta, ha riportato a galla tutto ciò che da tempo sente ma fatica ad affrontare: l’insofferenza, la delusione, il senso di prigionia.
La conversazione tra loro, partita da quella scoperta, è presto degenerata. E lei, stanca e demoralizzata, si è ritrovata a pensare a tutto ciò che ha accettato negli anni per paura della solitudine. Con grande rispetto, rivolge anche un pensiero a medici e infermieri, scusandosi per il comportamento del marito e sottolineando quanto invece ammiri profondamente il lavoro di chi, ogni giorno, si prende cura degli altri con dedizione e responsabilità.
Il messaggio finale della nostra fan è chiaro: non bisogna restare con qualcuno solo per paura di restare soli. Lei stessa spera in un futuro diverso, più sereno, dove possa costruire qualcosa di autentico, magari lontano da una relazione che non la rappresenta più. Un pensiero amaro ma carico di coraggio, con la speranza che chi legge possa riconoscersi, riflettere e forse, trovare la forza di fare un passo verso la propria felicità.
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