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Se pensavi che l’intelligenza artificiale servisse solo per risolvere problemi complicati o generare email, forse è arrivato il momento di ricrederti. Marina Gudov, creator con una certa dose di coraggio, ha deciso di affidare il suo cambio di look proprio a un chatbot. Non a un’amica con il gusto per la moda, non a un parrucchiere di fiducia, ma a ChatGPT. E non parliamo di semplici consigli su quale rossetto mettere: si è lasciata guidare completamente su trucco, capelli e abbigliamento.
La prima mossa? Inviare al chatbot qualche sua foto, l’inventario completo del beauty case e uno sguardo all’armadio. Nessun filtro, nessun trucco: solo dati puri e semplici, come piace all’intelligenza artificiale. In risposta, ChatGPT ha fatto ciò che fa meglio: ha analizzato, valutato e restituito un responso onesto, forse più di quanto farebbe chiunque altro con un minimo di tatto umano.
Uno dei primi consigli riguarda proprio i capelli. Marina era bionda da oltre dieci anni, ma il chatbot le ha suggerito di fare marcia indietro e tornare al castano, suo colore naturale. Secondo l’analisi digitale, questo avrebbe valorizzato meglio i suoi lineamenti. Un consiglio quasi materno, ma senza il solito “ti stava meglio prima”.
L’intelligenza artificiale non si è fermata qui: ha indicato di eliminare dalla palette personale tutti i toni caldi, come senape, arancione e rosso pomodoro. Non per antipatia, ma perché poco armonici con l’incarnato e le sfumature fredde di Marina. La nuova parola d’ordine è stata: colori freddi, smorzati, e soprattutto coerenti.
Seguendo queste indicazioni, Marina ha prenotato una seduta dal parrucchiere per dire addio al biondo e riaccogliere il castano. Una mossa coraggiosa? Forse. Ma anche ben calcolata, almeno da un punto di vista algoritmico.
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Marina ha documentato ogni passo del cambiamento su TikTok. Dal momento in cui ha ricevuto le indicazioni, passando per la trasformazione in salone, fino al trucco finale. I follower, abituati al suo vecchio stile, sono rimasti sorpresi. Alcuni hanno faticato a riconoscerla, e non è un modo di dire.
Il dettaglio che ha colpito di più? Il trucco. Seguendo le indicazioni del chatbot, ha modificato completamente la routine di make-up. Il risultato è stato un viso più luminoso, contorni messi in risalto e uno stile che, a detta della stessa Marina, la fa sentire più a suo agio.
Alla fine, il consiglio digitale ha avuto un effetto molto umano: ha migliorato la sua autopercezione. Nessuna crisi esistenziale davanti allo specchio, nessun trauma da camerino, solo un look più coerente con la propria identità estetica. E tutto questo grazie a un bot.
Il caso di Marina non è solo una curiosità da social. Mostra come anche la moda e la bellezza possano essere influenzate dall’analisi oggettiva di dati. Nessuna magia, solo una macchina che osserva, elabora e consiglia, basandosi su palette cromatiche, proporzioni e armonia visiva.
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Certo, affidarsi a un’intelligenza artificiale per rifarsi il look non è per tutti. Ma per chi ha voglia di mettersi in discussione, senza farsi condizionare da mode passeggere o amiche troppo sincere, può essere una soluzione sorprendentemente funzionale. In fondo, ogni tanto, serve qualcuno che ti dica senza mezzi termini: “Quel colore ti spegne”. Anche se quel qualcuno è un algoritmo.
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