La sacra tazza

Forse sarò strana io, ma se ce ci sono delle qualità che desidero nel mio partner queste sono il rispetto e la buona fede. Io devo potermi fidare della persona che ho al mio fianco, altrimenti una relazione non può avere futuro. Pensavo di potermi fidare del mio fidanzato, ma purtroppo, nel giro di pochi minuti ho scoperto che pessima persona fosse. Mi chiamo Anna, ho 24 anni e da circa uno convivo con il mio ragazzo, giusto per dividere le spese non per chissà quale scelta di vita. Sono una persona molto abitudinaria e soprattutto sono molto gelosa dei miei oggetti (non di tutti ma di quelli a cui tengo e che hanno un valore affettivo si). Soprattutto sono estremamente affezionata ad una tazza che anche se all’apparenza potrebbe sembrare semplice e senza valore, per me è determinante, anche perché è uno degli ultimi regali che mi ha fatto la mia amata mamma prima di lasciarci circa due anni fa. Per me fare colazione con questa è come fare colazione con lei. Era quasi un giorno che non la trovavo e allora, nella speranza di far luce su di essa, ho chiesto al mio fidanzato.

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La nostra fan, una giovane follower di nome Anna, ha voluto raccontare una vicenda molto personale che l’ha profondamente ferita, lasciandola delusa e con una sensazione di sfiducia difficile da ignorare. Anna ha 24 anni e convive da circa un anno con il suo ragazzo. Una convivenza nata, come precisa lei stessa, non da una scelta romantica o progettuale, ma principalmente per ragioni pratiche ed economiche, al fine di dividere le spese quotidiane.

Nel suo racconto, Anna si descrive come una persona abitudinaria, molto legata a determinati oggetti personali, specialmente quelli che custodiscono un valore affettivo. Tra questi, c’è una tazza apparentemente semplice, ma per lei importantissima: un oggetto simbolico, carico di significato, perché rappresenta uno degli ultimi regali ricevuti dalla madre prima della sua scomparsa, avvenuta due anni fa.

Ogni mattina, racconta la nostra fan, fare colazione con quella tazza è diventato un gesto intimo e profondo, un modo per sentirsi ancora in contatto con la figura materna. Una piccola routine che le dava conforto.

Negli ultimi giorni, però, qualcosa ha turbato questa abitudine: la tazza era sparita. Dopo ore di ricerca inutile, Anna ha deciso di chiedere spiegazioni al suo fidanzato, sperando in una risposta semplice o in un malinteso. Ma quello che ha scoperto la ha lasciata senza parole.

La nostra amica non entra subito nei dettagli, ma lascia intendere che la risposta ricevuta ha cambiato radicalmente la sua percezione del partner. In pochi minuti, dice, ha capito di non potersi fidare della persona con cui divide la casa, e questo ha minato alla base il concetto di rispetto e buona fede che per lei rappresentano il fondamento di una relazione.

Anna aveva sempre creduto che la fiducia fosse un pilastro imprescindibile nel rapporto di coppia. Per questo motivo, il gesto – che per altri potrebbe sembrare insignificante – ha assunto per lei un peso enorme. Il legame affettivo con quell’oggetto, unito al dolore per la perdita della madre, ha reso tutto ancora più grave.

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