Mi chiamo Carlotta e circa otto mesi fa conosco un ragazzo attraverso un’app di dating. Contrariamente a tutti i casi umani che avevo incontrato fino a quel momento, lui mi sembra davvero un bravo ragazzo. Ma purtroppo l’apparenza spesso inganna. Io abito da sola da un paio d’anni, beh non proprio da sola ma con il mio meraviglioso gatto Milo, mentre lui abita ancora con i suoi. Ci è venuto naturale a un certo punto cominciare a convivere, nel senso che lui ha cominciato a dormire da me, mangiare da me e non se ne è più andato. Fin qui tutto bene, anche la convivenza andava bene tra di noi, a parte per un problema che non vi anticipo ma che effettivamente cominciava a sembrarmi insormontabile. Non sapevo come fare, ma sapevo di dover trovare una soluzione, fino a quando un giorno torno a casa e resto sconvolta da una cosa… Inizialmente vado nel panico e scrivo subito al mio fidanzato, lui faceva il turno pomeridiano mentre io ero uscita di casa attorno alle 8 del mattino. Lui aveva lasciato casa mia attorno alle 13:30 quindi ero convinta che lui potesse sapere qualcosa un più di me ed ecco come sono andate veramente le cose.
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La nostra fan Carlotta ha condiviso un’esperienza che ha iniziato quasi come una favola moderna: circa otto mesi fa, ha conosciuto un ragazzo tramite un’app di dating. Fin dall’inizio, lui le è parso una persona seria e garbata, una piacevole eccezione rispetto agli incontri precedenti.
Carlotta vive da sola da un paio d’anni, compagnia del suo amato gatto Milo. Di fronte a lei, l’uomo sembrava davvero diverso e a un certo punto ha iniziato a soggiornare regolarmente da lei: cenava, dormiva e trascorreva i week‑end in casa. La convivenza, da prima convivenza, è nata in modo spontaneo. Per un periodo, tutto era filato liscio, senza particolari problemi, fino a quando non ha iniziato a emergere un comportamento problematico che le ha fatto temere il peggio. Qualche dettaglio di troppo la preoccupava, ma Carlotta non aveva ancora idea di quanto quella quotidianità potesse nascondere.
La tensione è cresciuta fino al giorno in cui ha trovato qualcosa di sconvolgente al suo rientro a casa. Era uscita di mattina, intorno alle 8, mentre lui aveva lavorato fino alle 13:30 prima del ritorno in casa. Quella sera, rientrando, ha capito immediatamente che qualcosa non quadrava. Subito ha scritto a lui, chiedendo spiegazioni, e ha scoperto – attraverso gli screenshot che ha deciso di condividere – precisissimi dettagli sul motivo per cui legittimamente aveva bisogno di capire cosa fosse successo.
Carlotta racconta che inizialmente è andata nel panico. I messaggi mostrano chiaramente la sua ansia, le richieste di spiegazioni e il tentativo di mantenere il controllo emotivo. L’uomo, invece, rispondeva con calma apparente, fornendo una versione dei fatti che non coincideva con la percezione di lei. L’intero dialogo – composto da domande, silenzi, giustificazioni e reticenze – mette in luce un clima di sospetto, perdita di fiducia e tensione.
Nei suoi screen si leggono frasi precise: domande come “dove sei stato?”, “perché hai agito così?”, “cosa ho trovato?”, e risposte vaghe, con accenni a uscite non meglio specificate, ritardi inspiegabili, omessi preventivi. Alla base, una sensazione per Carlotta di essere stata messa davanti a fatti compiuti, senza alcuna chiarezza preventiva.
Un momento di svolta, che ha fatto emergere un problema serio: quel piccolo squarcio di verità scoperto al ritorno a casa ha riguardato dettagli che la coppia non aveva mai discusso, e che ora rischiano di compromettere la loro coesistenza, proprio quando la convivenza era diventata realtà.
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