Fonte: Commentimemorabili.it
Le ali sono un elemento che la natura non ha destinato agli uomini, e il desiderio di volare è stato il sogno proibito fin dai tempi più antichi. Lo sviluppo tecnologico ha poi consentito di conquistare i cieli con l’uso degli aeroplani, o di altri mezzi di trasporto.
Ma se per assurdo gli umani fossero dotati di ali, quanto dovrebbero essere grandi per consentire di spiccare il volo? Alla domanda hanno risposto alcuni scienziati. Ty Hedrick, professore di biologia presso l’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill ha fatto un po’ di calcoli per ipotizzare come dovrebbero essere fatte delle ali “umane” funzionali ad un ipotetico volo. Secondo Hedrick, una persona di circa 70 chilogrammi e alta almeno 1,5 metri necessiterebbe di un’apertura alare di circa 6 metri.
Tuttavia, l’aggiunta di ali nella struttura corporea richiederebbe una completa riorganizzazione dell’anatomia umana. Le ali simili a quelle degli angeli, con grandi piume che sporgono dalla schiena, implicherebbero la presenza di una scapola aggiuntiva e muscoli del volo che si estendono dal petto alla schiena.
Michael Habib, ricercatore presso il Dinosaur Institute del Natural History Museum di Los Angeles, suggerisce che ali simili a quelle dei pipistrelli sarebbero più adatte per gli esseri umani. In questo scenario, l’intero braccio e la mano si estenderebbero per creare l’apertura alare necessaria, coperti da una membrana carnosa.
Oltre alla struttura delle ali, il corpo umano dovrebbe sviluppare muscoli sufficientemente potenti per il volo. Negli uccelli, una media del 16% al 18% della massa muscolare totale è costituita dai muscoli utilizzati per il volo, con alcune specie che raggiungono fino al 30% della massa muscolare concentrata nel petto. Nei pipistrelli, questa massa è distribuita su più gruppi muscolari. Per gli esseri umani, ciò significherebbe un torace e una schiena notevolmente sviluppati per ospitare la muscolatura necessaria.
Un esempio nel regno animale che può fornire indicazioni è l’Argentavis magnificens, un uccello preistorico estinto che viveva in Argentina durante il Miocene superiore, circa 6 milioni di anni fa. Con un peso compreso tra 80 e 120 chilogrammi, simile a quello di un essere umano adulto, l’Argentavis aveva un’apertura alare di circa 7 metri. Questo suggerisce che, per sostenere il volo, un essere umano avrebbe bisogno di ali con un’apertura di circa 6,7 metri. Tuttavia, anche con ali di queste dimensioni, la forza muscolare umana non sarebbe sufficiente per supportare il peso durante il volo, rendendo matematicamente impossibile per gli esseri umani volare autonomamente. Inoltre, la densità ossea umana rappresenta un ulteriore ostacolo.
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Gli uccelli hanno ossa cave che riducono il peso corporeo, facilitando il volo. Al contrario, le ossa umane sono più dense e pesanti, il che aumenterebbe ulteriormente la difficoltà di ottenere il volo anche con ali adeguate e muscolatura potenziata.
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