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Avere un capo che spesso urla contro i propri dipendenti è una situazione molto spiacevole che contribuisce a rendere fortemente stressante l’ambiente di lavoro. Se nella maggior parte dei casi il comportamento è dovuto a situazioni di stress o eccessiva stanchezza, un recente studio ha messo in luce altre motivazioni più subdole finora ignorate.
La ricerca condotta dall’Università della Georgia, negli Stati Uniti, è stata in parte ispirata dagli episodi di “Hell’s Kitchen“, un reality show in cui lo chef britannico Gordon Ramsay, arrabbiato, urla ai suoi sottoposti per 45 minuti di fila.
I ricercatori hanno intervistato un gruppo eterogeneo di 100 supervisori provenienti da diversi settori, chiedendo loro se e perché avessero adottato comportamenti abusivi. I capi si sono dimostrati sorprendentemente disponibili e schietti nei questionari aperti. Alcuni hanno riferito di aver urlato contro i dipendenti quando erano esauriti o sopraffatti. Ma un numero significativo ha ammesso di aver abusato dei dipendenti per indurli a eseguire gli ordini o per dimostrare chi era al comando.
I supervisori che hanno adottato questo comportamento abusivo provenivano da diversi settori, tra cui la produzione, l’edilizia, l’assistenza infermieristica e le vendite. In una successiva indagine condotta su 249 leader, intervistati ad intervalli di 15 giorni, ha evidenziato che una parte urlava contro i dipendenti per condizioni di stress e burnout, sentendosi poi in colpa per il proprio comportamento, mentre altri, che lo facevano intenzionalmente per spronarli e rafforzare la loro posizione di leader, si sentivano meglio, come se avessero ottenuto qualcosa. Nel secondo caso i capi stavano soddisfacendo un proprio bisogno emotivo, ritenendo di aver raggiunto un risultato a breve termine.
«Se si adottano comportamenti abusivi, si otterranno sempre risultati negativi. Nessuno sarà motivato a lavorare. I leader devono riconoscere cosa accade se vogliamo che sviluppino strumenti e tattiche migliori», scrivono i ricercatori nello studio.
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Comprendere le ragioni psicologiche dietro tale comportamento è fondamentale per usare strategie più efficaci per la gestione dello stress e per promuovere ambienti di lavoro più sani e produttivi.
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