Secondo figlio

Sono qui per condividere uno sfogo personale, come madre ma anche come donna. Ho avuto una promozione sul lavoro. Meritata, perché ho lavorato tantissimo, e ho studiato per aggiornarmi contemporaneamente. Ho fatto tanta fatica, ci ho messo un grande impegno (forse per una voglia di riscatto, provengo da una famiglia molto umile), che alla fine è stato premiato. Purtroppo una collega non l’ha presa bene… nonostante lei non avesse fatto sforzi in nessuna direzione, non mi ha mai avuta in simpatia e sperava visibilmente in un mio fallimento. Io ho cercato sempre di mantenere i rapporti cordiali, esclusivamente per motivi professionali. Ma questa persona ha pensato bene di infierire su miei fatti personali. Mi ero confidata con un’altra collega in comune, ma qualcosa mi lascia pensare che le mie confidenze siano arrivate alle orecchie sbagliate. È da circa due anni che cerco il secondo figlio, tuttavia non arriva, apparentemente senza motivo. Non capiamo l’origine del problema, le abbiamo tentate tutte, ma mi son detta: se non è destino meglio non accanirsi e pensare a quello che già abbiamo di bello nella nostra vita. Io e mio marito abbiamo anche fatto delle bellissime esperienze con l’affido, che ci sono rimaste nel cuore. E inoltre ho già la fortuna di essere mamma di un bimbo stupendo, che mi ha dato tanta felicità e amore. Non penso di valere di meno come madre e come donna, se ho un solo figlio. E non credo neanche che siano i figli a dare la ragione della nostra esistenza… siamo esseri umani già completi e amabili, non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno. I figli sono qualcosa di più, ma non vanno usati come “bastone della vecchiaia”, come intende qualcuno.

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La nostra fan ha voluto condividere uno sfogo profondo e sincero, parlando sia come madre che come donna. Un momento importante della sua vita lavorativa, una promozione conquistata con impegno e sacrifici, è stato purtroppo offuscato da un atteggiamento ostile da parte di una collega. Una persona che, a detta della nostra follower, non ha mai dimostrato simpatia nei suoi confronti e che, nonostante non si fosse mai spesa professionalmente, ha reagito negativamente al suo successo.

La nostra amica racconta di aver sempre mantenuto un comportamento rispettoso e professionale, cercando di preservare un clima di cordialità per il bene dell’ambiente lavorativo. Tuttavia, questa collega avrebbe colto l’occasione per colpirla in un ambito molto personale. Alcune confidenze, fatte in un momento di vulnerabilità a una terza persona, sembrano essere finite nelle mani sbagliate, trasformandosi in un’arma contro di lei.

Il tema è delicato: da circa due anni, la nostra fan e suo marito cercano un secondo figlio, senza successo e senza cause apparenti. Dopo vari tentativi, hanno scelto di non accanirsi, accettando con serenità la possibilità che il destino segua un altro percorso. La nostra follower racconta con affetto le esperienze vissute con l’affido, che hanno arricchito la loro vita e lasciato ricordi profondi. E soprattutto ricorda quanto sia grata per il figlio che ha già, un bambino che le ha regalato amore e felicità immensa.

Con grande maturità e consapevolezza, la nostra fan afferma di non sentirsi meno donna né meno madre per non avere una famiglia numerosa. Rifiuta con forza l’idea che i figli debbano essere considerati strumenti di realizzazione personale o “bastoni della vecchiaia”. Per lei, ogni individuo ha valore a prescindere dal numero di figli o da percorsi prestabiliti.

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