I segni dell’evoluzione umana ancora presenti nel nostro corpo [+VIDEO]

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I segni dell’evoluzione umana ancora presenti nel nostro corpo [+VIDEO]

| 10/01/2023
Fonte: Youtube

Nell’organismo umano ci sono i segni dell’evoluzione dai primi ominidi, con alcune parti anatomiche ancora presenti ma inutilizzate

  • L’uomo è il risultato di milioni di anni di evoluzione della specie
  • Nel corpo sono presenti parti anatomiche che hanno perso la loro originaria funzione e non sono più utilizzate
  • Il muscolo palmare lungo si trova nell’avambraccio ed è scomparso nel 15% degli esseri umani
  • Il coccige è l’osso terminale della colonna vertebrale che era l’inizio della coda
  • La pelle d’oca nei primi ominidi drizzava il pelo e aiutava a proteggersi dal freddo

 

L’uomo è il risultato di milioni di anni di evoluzione della specie. Dai primi ominidi ad oggi, nel corpo umano ci sono ancora tracce dell’evoluzione, con alcune parti anatomiche ancora presenti nell’organismo, indispensabili nel passato per la sopravvivenza e poi diventate totalmente inutili.

Il muscolo palmare lungo

Il caso più curioso è il muscolo palmare lungo. È un muscolo vestigiale, non viene più utilizzato ma è ancora presente nell’avambraccio dell’85% degli umani. I nostri antenati lo usavano per camminare a quattro zampe e per esercitare una maggiore presa sui rami. Per vedere se è presente nel corpo basta premere il pollice sul mignolo e muovere la mano in avanti. Il muscolo palmare solleva e rende ben visibile il tendine che lo attraversa. Se non compare, allora si rientra nel 15% di persone che lo hanno già perso in un braccio o in entrambi. È invece molto sviluppato nelle scimmie odierne, maggiormente nei lemuri e nelle specie che si arrampicano sugli alberi.

I muscoli delle orecchie

Altri muscoli vestigiali si trovano nelle orecchie. Sono un residuo dei muscoli che consentono a animali come cani e gatti di muovere le orecchie per individuare prede o predatori. Dato che nell’uomo non sono più utilizzati, si sono nel tempo ridotti consentendo movimenti minimi delle orecchie, talvolta impercettibili.

La pelle d’oca

Un altro ricordo del passato è la pelle d’oca. Centinaia di migliaia di anni fa il pelo folto proteggeva gli uomini dal freddo, come accade negli animali. La pelle d’oca drizzava il pelo aiutando il corpo a mantenersi caldo. In situazioni di aggressione o di fuga drizzare il pelo aiuta l’animale a sembrare di dimensioni maggiori. Attualmente la pelle d’oca ha perso nell’uomo la sua originaria funzione.

Il coccige

Anche il coccige è una testimonianza dell’evoluzione dell’uomo. È un osso all’estremità della spina dorsale che negli animali è l’inizio della coda.

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Il riflesso prensile

Nei bambini infine, il riflesso prensile delle mani è un residuo della necessità dei cuccioli di uomo di potersi aggrappare o ai rami degli alberi o alla mamma durante gli spostamenti. Ancora oggi, nonostante la fragilità, un bambino nei primi mesi di vita è in grado di aggrapparsi ad una sbarra e sorreggere il proprio peso con le mani.

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