Solidarietà maschile

comincio a capire perché all’età di 30 anni, quando in passato si aveva già casa, moglie e figli (ovviamente chi li voleva) e si pensava a mandare avanti la propria famiglia, oggi ci si dà ancora l’appellativo di “ragazzo”. È comune chiamare un 30enne ragazzo e adesso capisco, perché oggi i 30enni SONO ragazzi. Immaturi e senza responsabilità. Per coerenza ho deciso di prendere una pausa dal mio ragazzo a seguito di quanto successo, perché una relazione è fatta dalle piccole cose di tutti i giorni, dal sostegno per le cose quotidiane, e lui non è stato in grado di mostrarsi responsabile. Ovviamente non è la prima volta che ne combina una delle sue, ma si sa, uno cerca sempre di passarci sopra, un po’ per l’affetto un po’ non lo so! Ma questa volta ha davvero esagerato. Lui non è dello stesso parere e ha passato tutta ieri a dirmi di parlare per risolvere questa incomprensione. Bene, leggete pure tutta la chat, perché vorrei sapere se anche voi terreste un 30enne che ne combina sempre una.

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

La nostra fan ha deciso di condividere una riflessione nata da un episodio recente che l’ha profondamente delusa e l’ha spinta a prendere una pausa dalla sua relazione. Dopo quanto accaduto con il suo compagno, ha iniziato a interrogarsi sul significato della parola “ragazzo” applicata agli uomini di trent’anni, arrivando alla conclusione che oggi, a differenza del passato, molti trentenni si comportano ancora in maniera immatura e priva di responsabilità.

Nel suo messaggio, la nostra follower evidenzia quanto per lei siano fondamentali le piccole cose quotidiane all’interno di un rapporto. Secondo il suo punto di vista, è proprio nella gestione della vita di tutti i giorni che si misura la maturità e il sostegno reciproco tra due persone. In questo, il suo ragazzo non si sarebbe dimostrato all’altezza, deludendola per l’ennesima volta.

Spiega che non si tratta del primo episodio in cui lui si comporta in modo inadeguato. Ammette di aver più volte scelto di sorvolare, spinta forse dall’affetto o forse, come scrive, da una motivazione che lei stessa non riesce a spiegare. Tuttavia, questa volta il limite è stato superato, e la nostra amica ha deciso di reagire in modo diverso.

Il suo fidanzato, invece, non ha preso bene la decisione. Ha trascorso l’intera giornata successiva cercando di convincerla a parlare per chiarire l’incomprensione, sostenendo di non essere d’accordo con la sua interpretazione dei fatti. La nostra fan, però, ha voluto rendere pubblica la conversazione, chiedendo a chi legge se anche loro terrebbero accanto un trentenne che – a suo dire – “ne combina sempre una”.

Nel suo racconto si percepisce un forte senso di esasperazione e la volontà di ricevere un confronto da parte di chi, forse, si è trovato in situazioni simili. Un bisogno di capire se la sua reazione sia condivisibile o se, al contrario, stia esagerando nel giudicare il comportamento del compagno.

Share