Stare in silenzio due ore al giorno? Stimola la produzione di nuovi neuroni

Silenzio: come due ore al giorno possono rimetterti in testa le idee

 

Viviamo immersi in un mondo dove anche il frigo ci parla. Notifiche, traffico, podcast, suonerie e spot pubblicitari che spuntano ovunque, come funghi dopo la pioggia. E in tutto questo caos, la vera rivoluzione potrebbe arrivare da qualcosa che non fa il minimo rumore: il silenzio.
Secondo una ricerca pubblicata su Brain Structure and Function, bastano due ore di silenzio al giorno per innescare un processo sorprendente: la neurogenesi.

Tradotto dal linguaggio scientifico, significa che il cervello inizia a produrre nuove cellule, soprattutto nell’ippocampo, quella parte così importante da essere spesso dimenticata (ironia della sorte). La scoperta è nata osservando dei topi da laboratorio sottoposti a stimoli sonori vari: Mozart, rumore bianco, cuccioli che squittiscono e infine… il silenzio. Tutti questi suoni hanno mosso qualcosa nella loro attività cerebrale, ma solo il silenzio ha attivato la crescita di nuovi neuroni. E no, non è un effetto collaterale della noia.

Neurogenesi e silenzio per due ore al giorno: una strana coppia vincente

Il cervello, si è scoperto, reagisce al silenzio come a una novità assoluta. D’altronde, quando è stata l’ultima volta che hai sentito davvero il silenzio? Quella condizione così rara da sembrare un miraggio, viene letta dal nostro sistema nervoso come un’opportunità di riorganizzazione interna. Non a caso, il silenzio stimola la cosiddetta plasticità cerebrale, cioè la capacità del cervello di adattarsi, imparare e migliorarsi.

E se pensi che per ottenere questi benefici servano sedute di meditazione da monaco tibetano o app a pagamento, puoi rilassarti: serve solo stare zitti. Letteralmente. Due ore al giorno, anche spezzate, lontani da schermi, rumori e urla (quelle interne purtroppo non contano), possono avere un impatto reale sul tuo benessere mentale. E senza effetti collaterali, se non il rischio di iniziare ad apprezzare la calma.

Il silenzio come alleato del benessere mentale

In una società che ci vuole costantemente connessi, iperstimolati e multitasking, fermarsi diventa un atto quasi rivoluzionario. Ma non servono rivoluzioni per stare meglio: basta creare uno spazio di silenzio consapevole. Quel momento in cui non devi ascoltare nessuno, nemmeno te stesso, ma solo… niente. Accanto ai benefici neurologici, il silenzio aiuta anche a regolare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Meno rumore significa meno tensione, e meno tensione significa più lucidità.

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Un effetto domino che inizia con qualcosa che non fa alcun suono. Certo, il silenzio non ha un packaging accattivante, non si scarica da uno store e non è dotato di funzione bluetooth. Ma proprio per questo è rivoluzionario. È gratuito, universale e disponibile a qualsiasi ora del giorno. L’unico vero ostacolo è la nostra capacità di farci spazio per ascoltarlo. Quindi la prossima volta che cerchi di ricaricarti, invece di lanciarti nella solita maratona di serie tv o nell’ennesima playlist rilassante, prova una strategia alternativa: spegni tutto. Letteralmente. Siediti, respira e non fare niente. Il tuo cervello ti ringrazierà. Anche se non lo sentirai dire.

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