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La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è un ambiente altamente controllato e igienizzato, ma questa condizione potrebbe avere effetti negativi sulla salute degli astronauti. Secondo una recente ricerca dell’Università della California San Diego, la ridotta diversità microbica a bordo potrebbe essere la causa di problemi come allergie, irritazioni cutanee e un sistema immunitario indebolito.
A differenza della Terra, dove gli ambienti sono costantemente esposti a nuovi microbi, la ISS è un ambiente isolato in cui i microorganismi provengono quasi esclusivamente dagli astronauti stessi. Uno studio basato sull’analisi di 803 campioni di superfici ha rivelato che il 72,6% dei microbi sulla stazione spaziale deriva dalla pelle umana. Inoltre ogni modulo della ISS ha una propria firma microbica in base alle attività svolte: il modulo che ospita la toilette contiene tracce di batteri associati ai rifiuti umani, mentre la zona dedicata ai pasti presenta microorganismi tipici della bocca e degli alimenti.
L’assenza di una varietà di microbi ambientali potrebbe spiegare perché gli astronauti soffrono frequentemente di problemi dermatologici e alterazioni del sistema immunitario. Sulla Terra, il contatto con un’ampia gamma di microorganismi aiuta il corpo a sviluppare difese naturali, mentre nello spazio questa esposizione è limitata. I ricercatori suggeriscono quindi di introdurre selettivamente microbi benefici nell’ambiente della ISS per ricreare condizioni più simili a quelle terrestri. Un approccio simile potrebbe essere applicato nelle future missioni su Luna e Marte per migliorare il benessere degli equipaggi a lungo termine.
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Oltre ai microbi, lo studio ha analizzato anche le sostanze chimiche presenti sulle superfici della ISS, identificando oltre 21.000 composti, tra cui disinfettanti e residui di prodotti industriali. Sorprendentemente, le aree con maggior presenza di prodotti per la pulizia mostravano una diversità microbica più elevata, probabilmente perché la disinfezione frequente lascia spazio alla colonizzazione di nuove specie microbiche. Infine i ricercatori hanno scoperto che l’analisi delle superfici della ISS potrebbe essere utilizzata per monitorare la salute degli astronauti a distanza. Tracce di virus latenti riattivati dallo stress, come quelli dell’herpes, sono state rilevate nei campioni raccolti, suggerendo che un simile metodo potrebbe essere impiegato anche per il monitoraggio della salute in ambienti terrestri altamente igienizzati, come ospedali o laboratori.
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