Stili genitoriali: tipi, caratteristiche ed effetti

Ecco perché lo stile genitoriale autorevole è il migliore

 

Per stile genitoriale si intende la modalità con cui il genitore si rapporta con il proprio figlio, mettendo in pratica comportamenti e strategie volti a stabilire regole e rispondere ai bisogni. Secondo la psicologia, esistono tre principali stili genitoriali: autorevole, autoritario e permissivo. Il primo tipo approccio si basa su regole e linee guida chiare e coerenti che i figli sono tenuti a seguire.

L’obiettivo è quello di valorizzare indipendenza, autonomia e unicità; per questo, i genitori che lo adottano sono sempre propensi a ricorrere al dialogo per spiegare ai propri figli le ragioni di determinate scelte o raggiungere compromessi volti ad andare incontro alle loro esigenze. In questo modo, si punta a sviluppare il senso di responsabilità e la capacità di cooperare con gli altri senza sottomettersi o imporsi con la forza.

Stili autoritario, permissivo e trascurante: caratteristiche e rischi

Lo stile genitoriale autoritario consiste nell’imporre regole rigide e inflessibili, ricorrendo a punizioni sia verbali che fisiche. Le aspettative dei genitori sui figli sono elevate e spesso irrealistiche, mentre l’ascolto, il conforto e il soddisfacimento dei bisogni non sono contemplati. Questo tipo di approccio non incoraggia indipendenza e senso critico; al contrario, si insegna a obbedire a un’autorità esterna per paura e a soddisfare tutte le aspettative e le pressioni sociali in modo passivo.

Infine, il terzo stile genitoriale delineato dalla psicologia è quello permissivo. Si tratta di una modalità che offre dialogo, affetto e soddisfacimento dei bisogni, senza però fornire regole o modelli di comportamento. Il rischio di questo approccio è che i figli crescano privi di auto-disciplina, oltre che scarsamente motivati e più propensi allo sviluppo di dipendenze.

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Infine, esiste un ulteriore approccio educativo che gli esperti hanno recentemente descritto: lo stile trascurante/rifiutante. I genitori che adottano questa modalità sono in grado di soddisfare i bisogni primari dei propri figli solo dal punto di vista pratico, offrendo cibo, vestiti e cure materiali. Per quanto riguarda il nutrimento affettivo, però, essi risultano estremamente carenti. Il rischio di questo approccio è quello che i propri figli sviluppino difficoltà cognitive, emotive e relazionali.

 

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