Una storia di vendetta

“Il mio fidanzato mi ha tradita e ha preteso che lo tradissi pure per essere pari. Lui dice di amarmi. Dice che era stato un errore avermi tradita. Dice che per compensare devo fare la stessa cosa. Non sapete quanto ha insistito, finché ha fatto una cosa assurda per convincermi. Quella che sto per raccontarvi è una storia di un amore malato. Ve la racconto perché di uomini con una percezione distorta dell’amore e della vita ce ne sono tanti. Io pensavo di amarlo e per tanto tempo sono andata dietro alle sue fesserie, ai suoi modi di fare sbrigativi, dove bastava avere i soldi per risolvere le situazioni. Sono andata dietro alle sue idee sul mondo e al suo egoismo. Non me ne rendevo conto. Finché non mi ha tradita e io l’ho scoperto. Mi ha chiesto di fare lo stesso e ci ho davvero riflettuto. Ho pensato che potesse essere una buona soluzione. Ho pensato che fargli lo stesso male che mi aveva fatto mi avrebbe fatto sentire meglio. Ho pensato che la vendetta potesse essere la soluzione ai nostri problemi di coppia.”

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Il fidanzato, dopo averla tradita, cerca di giustificare il suo errore e cerca di costringerla a tradirlo in modo da “compensare” l’ingiustizia. Egli dichiara di amarla, ma le sue azioni dimostrano un approccio egoistico e manipolativo all’amore. La richiesta di “parità” nell’infedeltà è una rappresentazione distorta dell’amore, che può creare ulteriori conflitti e danneggiare ulteriormente la fiducia all’interno della relazione.

Riflettendo sul suo passato, ammette di essere rimasta intrappolata in un rapporto caratterizzato dalla superficialità, dalla brama di potere e dal materialismo del fidanzato. Questo tradimento rivela le fessure profonde nella loro connessione e la falsa natura dell’amore che credeva di condividere. La narratrice considera addirittura l’idea di vendetta come una possibile soluzione ai problemi di coppia, rivelando quanto sia stato distruttivo e tossico il rapporto. Questa storia serve come avvertimento contro le dinamiche dannose nelle relazioni, mostrando come un partner manipolativo possa influenzare negativamente la percezione dell’amore e dell’autostima di un individuo.

“Il mio fidanzato mi ha tradita. Per essere pari, mi ha spinta a tradirlo a mia volta. Ma lui mi ha aiutata, diciamo così, a tradirlo… Come si può cadere così in basso? Quanto si può andare a fondo nel proprio schifo interiore? Io non pensavo potesse esserci tanto marcio in fondo a una persona. Non pensavo che ci potessero essere persone senza coscienza. Uno di questi esseri (perché chiamarlo persona è troppo) è toccato a me.
Lui mi ha tradita con una deficiente. E allora mi ha spinto a tradirlo a mia volta per essere pari. Ma quello che ho scoperto è ancora più schifoso, va a scavare al fondo di un barile pieno di mer**. Il mio ragazzo mi ha aiutata a tradirlo e vi assicuro che sto usando un eufemismo. Però io ho scoperto le sue carte. Non perché abbia barato, ma perché al mondo, oltre alle persone brutte e sporche, esistono anche le persone belle e dolci e graziose e sono queste quelle di cui dobbiamo circondarci. Sapete come dice quel vecchio proverbio: Chi semina zizzania raccoglie tempesta.”

La sua fiducia è stata tradita da qualcuno che ritiene non abbia coscienza né morale. Il suo fidanzato ha tradito con una persona che definisce in termini poco lusinghieri, e poi ha incoraggiato la narratrice a fare lo stesso per “essere pari”. La rivelazione successiva è ancora più sconcertante, portando alla luce comportamenti che vanno oltre il tradimento, scavando in profondità nella degradazione morale.

Il proverbio “Chi semina zizzania raccoglie tempesta” riflette la legge del karma e dell’equilibrio nelle azioni. La storia della narratrice sottolinea come le azioni negative e manipolative possono avere conseguenze impreviste e come l’onestà e l’integrità siano importanti in ogni relazione.

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