Storie di carta igienica

Io e la mia ragazza ci siamo conosciuti circa otto mesi fa. La nostra è stata una relazione a distanza, fino gennaio di quest’anno almeno. Lei infatti stava in un’altra regione, ed io andavo a trovarla nel fine settimana. Ma siccome era disoccupata mi ha detto: “Perché non viviamo assieme? Facciamo che vengo a stare da te e cerco lavoro lì! Idea fantastica no? Non ti preoccupare, non vengo a cambiare le tue abitudini, sarà fantastico!” E ci ho creduto, quindi le ho detto di sì. Era una buona idea, lei poteva cercare lavoro e io non ero costretto a fare su e giù ogni settimana. E poi avremmo avuto modo di conoscerci nel quotidiano, cosa che per la distanza ci era stata preclusa. Quindi per i primi di gennaio ha fatto le valigie e si è trasferita da me. Solo che la realtà si sta dimostrando diversa da quella che immaginavo. Lei non si sta impegnando granché a cercare lavoro, e spende molto dei miei soldi in cose senza senso, in quanto è vero che i suoi le danno qualcosa, ma sono io a sopperire a tutto quello che manca. Si sta dimostrando incapace di una sana economia domestica, e inoltre se ne esce con delle fissazioni, che ogni volta mi deve imporre, ricattandomi. Se la amo devo fare come dice lei o si arrabbia. Adesso c’è la storia della carta igienica, che io trovo semplicemente assurda. Voi che avreste fatto?

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Il nostro fan ha condiviso una vicenda che lo sta mettendo a dura prova dopo il trasferimento a casa sua della fidanzata, con cui è stato in una relazione a distanza per circa otto mesi. Fino a gennaio, lei abitava in un’altra regione e lui la raggiungeva nei fine settimana. Al rientro da quel periodo, lei, disoccupata, aveva proposto: «Perché non veniamo a vivere insieme? Mi trasferisco da te, cerco lavoro lì. Non cambierò le tue abitudini, sarà fantastico!», rassicurando e convincendo il nostro amico a dirle di sì. L’idea era semplice e logica: lei avrebbe avuto la possibilità di trovare lavoro sul posto e lui avrebbe evitato viaggi settimanali, oltre a potersi conoscere meglio nel quotidiano.

Così, nei primi giorni di gennaio, la ragazza ha fatto le valigie e si è trasferita. All’inizio, sembrava una scelta promettente. Ma ben presto la situazione reale ha cominciato a differire dal sogno iniziale. Il nostro follower racconta che lei non si sta impegnando seriamente nella ricerca di un lavoro. Nonostante riceva un piccolo contributo mensile dai suoi genitori, spende gran parte dei suoi risparmi in acquisti ritenuti poco sensati. Di fatto, è lui che sta colmando le lacune economiche, contribuendo sistematicamente alle spese di casa.

A complicare ulteriormente la situazione sono arrivate le “fissazioni” imposte dalla compagna. Queste si traducono in require­ment economicamente poco giustificati e veri e propri ricatti emotivi: «Se la ami, fai come dico altrimenti mi arrabbio», ha spiegato lui. Il nostro amico definisce questo atteggiamento pesante e coercitivo. Il problema più recente riguarda la carta igienica: lei ha scelto una tipologia specifica e pretende che sia lui a procurarla, sostenendo che non potrà farne a meno. Un’assurdità, secondo lui, ma a ogni rifiuto scatta la tensione e l’arrivo dei suoi rimproveri.

Ora il nostro follower è profondamente confuso e stremato: leggendo questo comportamento mette in dubbio la validità della scelta fatta otto mesi prima. Arrivato all’estremo del suo significato, afferma di aver amato questa ragazza con sincerità, ma di trovarsi ora incastrato in un ambiente domestico in cui si applicano regole non condivise e si impone un controllo continuo via ricatto affettivo.

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