Storie dell’orrore sul mare: i racconti più inquietanti dei sub

Non vogliamo traumatizzarvi (forse)

 

Finalmente siamo in piena stagione balneare, quindi perché non raccontare qualche storia spaventosissima sul mare? Non vogliamo certo farvi venire la talassofobia, siamo solo un pochino sadici. Direttamente dal web, ecco delle storie spaventose sull’oceano (meglio?) raccontate da chi lo ha vissuto appieno.

Cinque storie horror sul mare

Un sub ha raccontato che, mentre era in apnea, un enorme polpo lo ha afferrato e lo ha trascinato con sé. Alla fine l’uomo è riuscito a liberarsi ma è stata un’esperienza davvero inquietante, non lo aveva nemmeno visto arrivare e si è sentito afferrare una caviglia.

Un altro sub ha raccontato che era sceso a quaranta metri di profondità con il suo insegnante. Doveva prendere una certificazione e l’istruttore gli aveva fatto eseguire un test di matematica per testare che fosse lucido e non intossicato dall’azoto. Il sub lo aveva eseguito in maniera velocissima, quindi sembrava lucido. Ma in realtà aveva confuso il tasto dell’emissione dell’aria con quello del GAV. L’istruttore se n’era reso conto mentre dovevano risalire e il sub tutto felice e confuso stava scendendo ancora scalciando con le pinne. Mai sottovalutare la narcosi da azoto.

Un sub stava facendo un’immersione notturna all’interno di un relitto con degli amici. L’esperienza era pazzesca perché l’oggetto del naufragio era mastodontico dentro l’acqua scura. Mentre si avventuravano negli anfratti, però, nell’acqua più profonda era spuntato all’improvviso un pericolosissimo squalo tigre. I ragazzi sono riusciti a risalire senza conseguenze ma con la paura che potessero essere feriti da un momento all’altro perché questo tipo di squalo attacca l’uomo anche senza ragione.

Durante un’altra immersione notturna un sub ha incontrato una murena enorme. Era mezza masticata da qualche animale marino più grande. Continuava a nuotare comunque.

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Altro sub, altra immersione notturna. Nuotava sulla barriera corallina nelle Maldive con una torcia, per ammirare tutta la bellezza della natura. A un certo punto ha deciso di concedersi un po’ di deprivazione sensoriale e ha spento la torcia. Quando l’ha riaccesa ha visto uno squalo venire proprio verso la sua faccia. Era uno squalo del reef, una specie affatto pericolosa. Ma immaginatevi l’infarto. Cosa abbiamo imparato? Meglio fare le immersioni di giorno

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