Studente sorpreso a usare l’IA per imbrogliare al test di ammissione all’università

Aveva una connessione a Internet, una telecamera nascosta e un software dotato di intelligenza artificiale

 

Un candidato universitario turco è stato recentemente arrestato dopo essere stato sorpreso a utilizzare un sistema alimentato dall’intelligenza artificiale per ottenere le risposte all’esame di ammissione in tempo reale. L’8 giugno scorso migliaia di diplomati hanno sostenuto a Isparta il Basic Proficiency Test (TYT), la prima sessione dell’esame per le istituzioni di istruzione superiore (YKS), ma questo incidente ha fatto notizia a livello internazionale. Il candidato, indicato dai media turchi solo con le iniziali M.E.E., sarebbe stato sorpreso a imbrogliare utilizzando un ingegnoso sistema che prevedeva una connessione a Internet, una telecamera nascosta e un software dotato di intelligenza artificiale in grado di leggere le domande del test e fornire risposte in tempo reale. Purtroppo, il comportamento dell’uomo durante il test ha attirato l’attenzione dei supervisori e, dopo un’ispezione più approfondita, è stato scoperto il suo metodo di imbroglio.

L’agenzia di stampa turca AA ha recentemente riportato il caso di quello che è considerato il primo utilizzo dell’intelligenza artificiale in un esame di ammissione all’università. Sebbene non siano ancora stati resi noti tutti i dettagli del sistema utilizzato da M.E.E., il Dipartimento di Polizia di Isparta ha reso noto che l’uomo aveva nascosto un piccolo router nella fodera delle scarpe da ginnastica per superare il punto di controllo all’ingresso della sala d’esame, oltre a un piccolo smartphone camuffato da porta carte di credito, una telecamera ad alta definizione camuffata da bottone della camicia e un piccolo auricolare all’orecchio.

Ora rischia il carcere

Non è chiaro come i supervisori abbiano sorpreso M.E.E. a barare, ma i media turchi hanno riferito che stava chiedendo in modo “sospetto”. Una volta trovato l’auricolare nell’orecchio, i supervisori lo hanno scortato fuori dalla sala d’esame e lo hanno consegnato alla polizia. Una ricerca approfondita ha rivelato che le cuffie e la piccola telecamera erano collegate a uno smartphone, a sua volta collegato a un sistema dotato di intelligenza artificiale in grado di leggere le domande del test e di fornire la risposta corretta tramite le cuffie.

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Il servizio di intelligenza artificiale utilizzato dal M.E.E. non è stato reso noto dalla polizia, ma alcuni organi di stampa hanno ipotizzato che si trattasse di una piattaforma alimentata da ChatGPT. Una cosa è certa: M.E.E. rischia ora il carcere, poiché in Turchia imbrogliare agli esami universitari è considerato un reato grave. Gli sarà inoltre vietato di sostenere altri esami di ammissione all’università per almeno due anni.

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