Uno studio svela tutto quello che c’è da sapere sul “cool”

Getting to the bottom of anal evolution

 

Si tratta di un carattere distintivo superiore che accomuna un ampissimo gruppo di specie diverse; eppure, la maggior parte delle persone non ne sa abbastanza. Ebbene sì, siamo parlando dell’orifizio anale. Questa parte del corpo, che spesso suscita disgusto, imbarazzo o ilarità, è molto più importante di quanto tendiamo a immaginare. Infatti, dall’ano sono dipese l’evoluzione e la differenziazione delle specie animali.

A fare luce su questa affascinante questione è stato uno studio pubblicato sulla rivista Zoologischer Anzeiger, dal titolo decisamente evocativo: “Getting to the bottom of anal evolution“. A cosa si deve l’importanza dell’ano? Questo organo spesso sottovalutato in realtà costituisce la struttura essenziale in grado di modificare il funzionamento del sistema digestivo delle specie animali. L’orifizio anale è indispensabile per lo sviluppo di un apparato digerente complesso, che consenta agli esseri viventi di introdurre e assorbire i nutrienti, scartando le sostanze non utilizzabili sottoforma di feci.

L’importanza dell’orifizio anale per l’evoluzione

Le specie più semplici, come le meduse e i coralli, sono provviste di un singolo canale da cui introducono gli alimenti ed espellono gli scarti. D’altro canto, ci sono altre creature provviste di più di un solo orifizio. In questa categoria, ad esempio, rientra il Thysanozoon nigropapillosum, anche noto come verme piatto marino.

Un altro caso interessante riguarda gli uccelli, il cui ano è fuso con l’apparato urinario e quello genitale. Di conseguenza, questi animali sono provvisti di un unico orifizio, chiamato cloaca, che usano per accoppiarsi, deporre le uova ed espellere rifiuti organici liquidi e solidi. Martín-Durán, biologo autore dello studio, ha elencato gli innumerevoli benefici apportati dalla presenza dell’ano: “In primo luogo, un animale può assumere nuovi alimenti mentre sta ancora digerendo il pasto precedente.

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Provate a immaginare se dovessimo attendere di pranzare perché non abbiamo ancora eliminato i resti della colazione. È difficile immaginare un processo di trasformazione del cibo ugualmente efficiente con una sacca che manca di un’apertura anale”. Non sorprende, quindi, che l’apparato digerente della nostra specie sia incredibilmente complesso e differenziato: i cibi introdotti attraversano bocca, faringe, epiglottide, esofago, stomaco e intestino tenue, per poi giungere all’intestino crasso, che culmina proprio con l’orifizio anale.

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