Le tartarughe? Non sono così diverse da noi: provano sentimenti simili ai nostri

Anche le tartarughe possono avere emozioni durature

 

Per anni ci siamo illusi che le tartarughe fossero creature pacifiche e poco coinvolte emotivamente. Silenziose, lente e apparentemente distaccate, come certi zii alla cena di Natale. Ma ora, una ricerca dell’Università di Lincoln ha portato alla luce una verità scomoda per chi pensava che bastasse una lampada UVB per tenerle felici.

Lo studio ha analizzato il comportamento di 15 tartarughe dal piede rosso sottoposte a test cognitivi per valutare se mostrassero segni di ottimismo o pessimismo. Spoiler: lo fanno. E se pensavate che solo cani e gatti potessero essere lunatici, è ora di ricredervi.

Le tartarughe hanno un umore: aggiornate le vostre credenze

Il metodo usato è un “cognitive bias test”, uno strumento preso in prestito dalla psicologia umana che misura come gli animali interpretano situazioni ambigue. In parole povere: se vedono il bicchiere mezzo pieno, vuol dire che sono di buon umore. Se lo vedono mezzo vuoto, probabilmente avete sbagliato qualcosa con l’arredamento del terrario.

Le tartarughe che vivevano in ambienti più stimolanti – con giochi, nascondigli e variazioni – si sono dimostrate più “ottimiste” nelle loro risposte, suggerendo che un habitat arricchito può influenzare positivamente il loro stato emotivo. Non male per un rettile che molti considerano poco più che un soprammobile con le zampe.

Anche le tartarughe possono essere ansiose

Il comportamento degli esemplari è stato osservato anche in contesti di novità, come oggetti mai visti o spazi sconosciuti. Le tartarughe più ottimiste hanno mostrato meno ansia e maggiore propensione all’esplorazione, confermando il legame tra umore e comportamento. In pratica, se la tartaruga ti ignora e si chiude nel guscio, potrebbe semplicemente essere di cattivo umore. O forse ha solo bisogno di uno stimolo nuovo, tipo un tappetino diverso.

Questi dati mostrano che il mondo emotivo dei rettili è più complesso di quanto si pensasse. Non basta assicurarsi che mangino e dormano: anche le emozioni contano, e lo fanno da molto prima che nascessero i mammiferi.

Implicazioni sul benessere animale e sulla legge

Lo studio non è solo una curiosità da raccontare agli amici durante l’aperitivo, ma ha conseguenze molto pratiche. In Gran Bretagna, la legge sulla sentienza animale del 2022 riconosce la capacità degli animali di provare emozioni. E se le tartarughe rientrano a pieno titolo in questa categoria, allora dovranno essere trattate con maggiore attenzione, non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico.

Anna Wilkinson, esperta di cognizione animale, sottolinea quanto sia urgente capire come la prigionia o un ambiente povero possano influenzare lo stato d’animo di queste creature. Non è solo una questione etica, ma anche una nuova responsabilità per chi decide di adottare un rettile.

Le emozioni delle tartarughe riscrivono l’albero evolutivo

Infine, c’è un dettaglio non da poco. Se anche le tartarughe – che si sono separate da uccelli e mammiferi centinaia di milioni di anni fa – sono capaci di provare emozioni durature, allora l’origine delle emozioni potrebbe essere molto più antica e diffusa nel regno animale.

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E se il tuo rettile domestico è capace di sviluppare un malumore duraturo, forse è il momento di smettere di sottovalutarlo. Insomma, la prossima volta che la tua tartaruga ti guarda con quegli occhietti immobili, magari sta solo giudicando il tuo modo di arredare. O peggio: sta covando un lieve risentimento per tutte quelle volte che hai dimenticato l’insalata.

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