Mi chiamo Maria e da più di 10 anni faccio la Tata presso una famiglia di Milano. Ho visto crescere i loro bambini che mi amano come una nonna e io li amo come se fossero davvero i miei nipoti. Certo il lavoro a volte è un po’ pesante, ma mi ha permesso di crescere mia figlia e darle ciò che potevo. Io sono separata da tanti anni e ho appunto una figlia che adesso ha 25 anni e che due anni fa è partita per Londra per seguire la sua passione: diventare una chef. Parte e viene assunta come aiuto cuoca in un grande ristorante di Londra. Questo le dà la possibilità di avere anche un contratto d’affitto insieme al suo fidanzato, che l’ha seguita due mesi dopo la sua partenza. Non vedevo quindi mia figlia da un bel po’, ma questa estate sarebbe tornata per qualche giorno e non vedevo l’ora di vederla e stare con lei. Avevo già avvisato i miei datori di lavoro, quando la signora mi scrive per chiedermi se posso andare a prendere la figlia al centro estivo. Io le ricordo che avevo già chiesto permesso per l’arrivo di mia figlia e in quel momento non so perché la conversazione prende una piega che proprio non potevo aspettarmi…
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La nostra fan Maria ha voluto raccontare una vicenda personale che le ha lasciato un senso profondo di amarezza. Da oltre dieci anni lavora come tata presso una famiglia di Milano, un impiego che ha vissuto con grande dedizione e affetto. Nel corso degli anni ha visto crescere i bambini della casa, che ormai la considerano come una nonna, e che lei stessa ama come se fossero suoi veri nipoti.
Maria spiega che, pur essendo un lavoro faticoso, le ha permesso di crescere sua figlia e garantirle ciò che poteva. Racconta infatti di essere separata da molti anni e di aver cresciuto da sola la propria figlia, che oggi ha 25 anni. Due anni fa, la ragazza è partita per Londra per inseguire il suo sogno: diventare chef. Una volta arrivata, ha trovato lavoro come aiuto cuoca in un importante ristorante, ottenendo anche un contratto d’affitto che le ha permesso di vivere con il suo fidanzato, trasferitosi lì due mesi dopo di lei.
Maria non vedeva la figlia da tempo e aspettava con emozione il suo ritorno in Italia per l’estate. Aveva già informato per tempo i suoi datori di lavoro, spiegando che avrebbe preso qualche giorno libero per stare con lei. Finalmente, dopo tanta distanza, si preparava a riabbracciarla.
Tuttavia, proprio poco prima dell’arrivo della figlia, riceve un messaggio inaspettato dalla signora della famiglia per cui lavora. Le viene chiesto, con apparente leggerezza, se possa occuparsi del ritiro della bambina al centro estivo. Maria, con garbo, ricorda che aveva già chiesto un permesso proprio per quei giorni, in occasione del rientro della figlia.
È in quel momento che la conversazione prende una piega totalmente imprevedibile. La nostra fan non specifica esattamente quali parole siano state dette, ma lascia intendere che si è trovata di fronte a una risposta fredda, forse poco rispettosa del suo tempo, della sua vita privata e del legame con sua figlia. Una risposta che ha incrinato l’equilibrio costruito in tanti anni di fiducia e disponibilità.
Maria racconta questo episodio con il tono pacato di chi ha sempre messo il cuore nel proprio lavoro, ma che ora si è sentita messa da parte, come se tutto ciò che ha dato in dieci anni fosse improvvisamente diventato secondario.
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