I tatuaggi di seconda mano

“Ciao Commenti Memorabili, questa chat si accosta bene a quando si dice “pallottola schivata”… sto (anzi, stavo!) con Sergio da un anno circa, ci aveva presentati un’amica in comune che lo conosce da quando erano al liceo. A un certo punto lui se ne esce con un’idea per un regalo per l’anniversario (il nostro primo anniversario) che all’inizio mi era sembrata una grande cosa: un tatuaggio. Lui sapeva che io stavo pensandoci da tanto tempo, ma capitava sempre che quando lo volevo fare non avevo i soldi e quando avevo dei risparmi da parte non mi veniva mai l’idea giusta. Ovviamente non sono il tipo di persona che si farebbe mettere le iniziali di un fidanzato con cui sta insieme da relativamente poco, credo che al massimo mi farei tatuare le iniziali di mio figlio quando avrò una mia famiglia. Ma di sicuro, non avrò una famiglia con Sergio, perché dopo mesi che insisteva per modificare alcuni aspetti del mio look, mi sono resa conto che lui stava mirando a un progetto che, quando l’ho scoperto, mi ha fatto ribaltare lo stomaco. Insomma, stavo proprio per andare dal tatuatore, quando ecco che scopro che dietro a questo regalo così inaspettato c’era qualcosa di losco… peggio di un regalo riciclato c’è solo un tatuaggio riciclato!”

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Un lettore di Commenti Memorabili, dopo aver vissuto un’esperienza particolare con il proprio ex-partner Sergio, ha deciso di raccontare la propria storia, esemplificando il concetto di “pallottola schivata”. La relazione, durata circa un anno, era iniziata grazie all’intercessione di un’amica in comune, conoscenza di lunga data di Sergio sin dai tempi del liceo. Durante questo periodo, per celebrare il primo anniversario, Sergio propose un’idea di regalo che inizialmente sembrò entusiasmante: un tatuaggio, un gesto che sembrava riflettere un’intenzione profondamente personale e significativa, considerando il desiderio di lunga data del lettore di farsi un tatuaggio. Nonostante l’apparente romanticismo dell’idea, il lettore nutriva delle riserve sull’immortalare qualcosa di così permanente come le iniziali di un fidanzato, con cui era in relazione da relativamente poco tempo. Questa precauzione si fondava sulla convinzione personale che solo le iniziali di un figlio avrebbero meritato un posto così indelebile sulla propria pelle, in vista della creazione di una propria famiglia, escludendo esplicitamente la possibilità di una futura famiglia con Sergio.

Tale scelta derivava da precedenti pressioni esercitate da Sergio affinché il lettore apportasse modifiche al proprio aspetto fisico, rivelando così un tentativo di modellare il partner secondo un ideale preconcepito. La situazione prese una svolta decisiva quando, poco prima dell’appuntamento con il tatuatore, il lettore venne a conoscenza delle vere intenzioni dietro al regalo proposto da Sergio. Questa scoperta, descritta come un momento di profonda repulsione, portò alla luce un intento nascosto e decisamente più sinistro dietro alla proposta apparentemente romantica: un “tatuaggio riciclato”, un concetto che il lettore assimilò come qualcosa di ancora più sgradito di un regalo già fatto in precedenza ad altri. Questa rivelazione non solo mise fine alla relazione, ma servì anche come un potente momento di realizzazione personale, consentendo al lettore di evitare una decisione potenzialmente rimpianta per tutta la vita, sottolineando così l’importanza di ascoltare i propri istinti e di rimanere fedeli ai propri principi e valori.

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