Il tavolo dei diversi

“La mia amica mi ha messo al tavolo dei diversi per il suo matrimonio. Io scioccata. Non sapevo che esistesse questa abitudine di creare un tavolo dei diversi ai matrimoni. Mi sento già proprio come esistenza mia una reietta, una sorta di renegade meno figa, e quindi quasi nemmeno ci faccio caso che mi ha messo in questo tavolo dei casi umani a livello gastrico. Se mi avesse messo nel tavolo dei normali mi sarei sentita a disagio. Ma c’è un limite… non solo mi ha messo nel tavolo dei diversi, ma anche mi ha fatto un’altra angheria. Non so se vederla così. Lei si sposa con il suo ragazzo storico. Sono una di quelle coppie di ferro, che sembra che Dio li fa e poi li accoppia. Sono uguali in tutto. Si assomigliano pure. E hanno le stesse idee assurde. Mi sembrano due tipi pericolosi a volte, perché il loro essere un circolo chiuso fatto di due persone li rende prigionieri delle loro stesse idee che si rimpallano di continuo in una specie di gioco elettronico anni ottanta. In mezzo a questo delirio ci sono io che non sono esattamente la più mentalmente stabile della cucciolata.”

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Una nostra fan ha raccontato un episodio che l’ha lasciata profondamente scioccata e ferita, avvenuto durante il matrimonio di una sua amica. Si è trovata inserita in quello che ha definito ironicamente “il tavolo dei diversi”, una scelta che inizialmente l’ha confusa, poi indignata. Non sapeva nemmeno esistesse una simile abitudine e, pur sentendosi spesso una persona ai margini per natura, non si aspettava un trattamento del genere da parte di chi considerava amica.

Descrive il tavolo come quello “dei casi umani a livello gastrico”, lasciando intendere che probabilmente erano stati raggruppati ospiti con esigenze alimentari particolari o considerati poco compatibili con gli altri. Aggiunge che, paradossalmente, se fosse stata messa al tavolo dei “normali” si sarebbe comunque sentita a disagio, ma considera comunque questa assegnazione un’esclusione velata.

Non si tratta però dell’unica amarezza ricevuta. Racconta anche di un’altra scelta fatta dalla sposa, che ha vissuto come un’ulteriore mancanza di rispetto, seppure non specifica di che gesto si tratti. La sua amica si sposava con il fidanzato storico, una coppia talmente affiatata da sembrare, a detta della nostra fan, “fatta con lo stampino”. Li descrive come talmente simili da rasentare l’inquietudine, una coppia in cui le idee non vengono mai messe in discussione, ma solo rafforzate a vicenda come in un gioco a circuito chiuso.

In mezzo a questa dinamica che percepisce come impenetrabile, la nostra follower racconta di sentirsi fuori posto. Non nasconde di avere delle fragilità personali e sottolinea di non essere, a suo dire, la più “mentalmente stabile della cucciolata”, lasciando trasparire un forte senso di esclusione e vulnerabilità vissuto in quella giornata che avrebbe dovuto essere di festa.

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