La Terra potrebbe essere stata individuata da civiltà aliene durante l’era dei dinosauri: lo studio

Il nostro Pianeta sarebbe stato un “faro” più visibile per gli alieni

 

La nostra costante ricerca di vita aliena assume una prospettiva diversa alla luce di recenti studi condotti dall’Università di Cornell. Mentre la tecnologia ci consente di esplorare l’universo alla ricerca di segnali di esistenze extraterrestri, questo studio suggerisce che la Terra potrebbe essere stata individuata da civiltà aliene molto prima dell’avvento dell’umanità. L’indagine indica che il nostro pianeta, durante l’era dei dinosauri, potrebbe essere stato un faro più visibile di quanto lo sia oggi. La moderna strategia di esplorazione spaziale si basa su metodi eleganti nella loro semplicità: gli astronomi cercano segni di transiti planetari attraverso cali nella luminosità stellare e analizzano le atmosfere planetarie per indizi sulla loro composizione chimica. Queste tecniche presuppongono che la vita, almeno quella che conosciamo, si trovi solo sulla Terra.

Lisa Kaltenegger, direttrice del Carl Sagan Institute, evidenzia un’epoca in cui l’impronta spettrale della Terra era più evidente e quindi potenzialmente più individuabile da osservatori extraterrestri. Lo studio esamina l’evoluzione atmosferica della Terra degli ultimi 540 milioni di anni, analizzando i cambiamenti nelle emissioni chimiche del nostro pianeta ogni 100 milioni di anni. Kaltenegger si è mostrata ottimista sui risultati: la maggiore rilevabilità delle tracce di vita complessa nel passato terrestre potrebbe indicare che la ricerca di vita altrove nell’universo potrebbe essere meno ardua di quanto pensato.

Prima dell’emergere dei cianobatteri, il metano dominava l’atmosfera

Nonostante la stabilità apparente dell’atmosfera terrestre, questa ha subito notevoli cambiamenti nel corso della sua storia. Prima dell’emergere dei cianobatteri, il metano dominava l’atmosfera, prodotto dalla vita batterica primordiale. Gli scienziati si sono concentrati sugli ultimi 540 milioni di anni, durante i quali si sono sviluppate forme di vita più complesse. La dottoressa Rebecca Payne, astrobiologa e geologa, ha sottolineato che le impronte digitali della vita complessa trovate in questo periodo sono ciò che cercheremmo altrove nell’universo, nella ricerca di forme di vita più avanzate.

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Durante questo periodo, i livelli di ossigeno atmosferico variavano tra il 15% e il 30%, suggerendo la possibile presenza di forme di vita di grandi dimensioni, simili ai dinosauri. Lo studio ha rivelato che le firme chimiche di ossigeno e metano e ozono e metano, erano più individuabili tra 100 e 300 milioni di anni fa rispetto all’epoca attuale. Questa scoperta non solo offre uno spunto su come potremmo apparire ad altre civiltà, ma guida anche la nostra ricerca di vita nel cosmo, adattandola man mano che esploriamo nuovi esopianeti.

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