Mi ha scritto uno perché aveva da ridire sul cartello di “torno subito” che ho appeso. Il delirio! Ragazzi miei al giorno d’oggi è diventato problematico fare anche un peto! In casa propria! Sono una sarta, l’ho fatto in una azienda per anni, e adesso che ho un impiego diverso faccio qualche lavoretto in nero, giusto le paesane conoscenti, nel pianterreno di casa. Piccole cose, giusto per arrotondare (poco eh) e non perderci la mano. Alla fine è una bella comodità per le signore del paese. Un hobby quasi, che va avanti per passaparola e senza scadenze stabilite. “te li faccio quando posso” è il mio motto. Ora quello che succede in questa chat ha dell’incredibile! Avevo detto a Cosima, una conoscente, che poteva ritirare il suo vestito. A quanto pare ha mandato il marito. Che è arrivato giusto in quei 10 minuti che mi sono dovuta allontanare. E questo stramboide qua ha pensato bene di scrivermi e catechizzarmi circa la professionalità ecc. avanzando pure altre pretese! Allucinante!
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La nostra fan, sarta con una lunga esperienza alle spalle, ha deciso di condividere un episodio che definisce al limite dell’assurdo, accaduto nel contesto del suo piccolo e informale lavoro svolto nel pianterreno di casa. Dopo anni passati a cucire in un’azienda, oggi porta avanti qualche lavoretto sartoriale “di paese”, giusto per arrotondare e non perdere la manualità, come lei stessa racconta.
Un’attività tranquilla, su base di passaparola, destinata per lo più a conoscenti e signore del posto. Nulla di ufficiale, niente orari fissi o ritiri prestabiliti: il suo motto è semplice e chiaro, “te li faccio quando posso”. Tutto si svolge con flessibilità, tra la porta di casa e la fiducia costruita negli anni.
Il punto di rottura arriva però quando, dopo aver avvisato Cosima, una conoscente, che il vestito era pronto, la nostra fan si allontana per una decina di minuti e appende un classico cartello “torno subito”. In quel breve lasso di tempo, si presenta il marito di Cosima, che evidentemente non gradisce l’assenza temporanea.
A questo punto comincia il vero e proprio delirio: l’uomo, che la nostra follower definisce ironicamente “stramboide”, decide di scriverle direttamente, non solo per manifestare il suo disappunto, ma anche per impartirle una vera e propria lezione di professionalità, arrivando a criticare il suo modo di gestire il lavoro e persino a fare richieste ulteriori, non concordate.
Il tono dello sfogo è sarcastico, incredulo, quasi esasperato: per la nostra fan, è diventato ormai impossibile prendersi una pausa, anche minima, nella propria abitazione, senza che qualcuno si senta in diritto di pretendere, giudicare o sindacare.
La situazione viene descritta come grottesca e paradossale: da una parte c’è lei, che offre un servizio a titolo quasi amichevole, senza impegno, e dall’altra un perfetto estraneo che si comporta come se si trovasse in una boutique con tanto di contratto firmato e orario d’apertura.
Alla fine, la nostra amica ci lascia con una riflessione amara, ma piena di ironia: oggi, dice, sembra che non si possa più vivere in pace, nemmeno nel proprio salotto. Un semplice cartello “torno subito” si è trasformato nell’occasione per una predica non richiesta e per un’escalation di pretese totalmente fuori luogo.
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