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Perdere peso viaggiando può sembrare l’incipit di una favola moderna, eppure per Helene, travel blogger instancabile, è realtà. Dopo decenni di voli, hotel e pasti locali, ha deciso di rimettere ordine nel proprio stile di vita. Il risultato? Meno 23 chili e più energia, senza rinunciare a una sola tappa gastronomica. Il trucco? Non è magia, ma consapevolezza alimentare e buon senso, con una spruzzata di organizzazione.
Tutto è partito da un’intuizione semplice: se si può monitorare il volo e il meteo, perché non farlo anche con le porzioni? Grazie a un’app per tenere traccia dei pasti, Helene ha scoperto che il burro d’arachidi, per quanto biologico e amorevole, ha comunque delle calorie. E che quei popcorn davanti a un tramonto greco avevano un impatto ben più grande del previsto.
Il punto forte della sua dieta non è stata la rinuncia, ma il bilanciamento. In ogni Paese ha assaporato i piatti tipici senza sensi di colpa, ma con porzioni sotto controllo. Il suo mantra è: mangia tutto, ma non tutto insieme. Così, se a cena c’è un kebab turco XXL, a pranzo bastano una mela, un po’ di tacchino e qualche noce.
Ha sviluppato anche una lista di alimenti “salvavita” da avere sempre con sé. Nulla di esotico: frutta, proteine semplici e snack che non mandano in tilt il metabolismo. Una routine accessibile, che ha trasformato la paura del “cosa mangerò oggi” in una pianificazione tranquilla, anche con pochi euro.
L’altro pilastro è stato il movimento. Non stiamo parlando di maratone sulle Ande o corsi di zumba in aeroporto, ma di semplici abitudini: camminare, nuotare, salire le scale. Da Dallas, dove si spostava solo in macchina, è passata alla bicicletta tedesca e alle camminate urbane. Risultato? Una routine flessibile, che si adatta a ogni longitudine senza stress.
Il supporto del marito, esperto in scienze motorie, ha contribuito a rendere tutto più semplice. Niente personal trainer urlanti, solo consigli pratici e adatti alla realtà quotidiana. Perché il movimento non deve sembrare una punizione, ma un modo per sentirsi meglio.
Il cambiamento però non è stato solo nel piatto o nelle scarpe da ginnastica. Il vero passo avanti è stato mentale. Helene ha abbandonato l’idea del “tutto o niente”, quella convinzione che un biscotto possa rovinare settimane di impegno. Ha imparato che il gelato si può mangiare, senza dover correre per due ore come penitenza.
Oggi si concentra sul benessere, non sulla perfezione. Non conta più il numero sulla bilancia, ma come ci si sente guardandosi allo specchio e affrontando la giornata. Ogni piccolo passo ha valore, anche quello fatto con una valigia in mano e un panino in tasca.
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Il messaggio finale è chiaro: viaggiare non è una condanna calorica. Si può esplorare il mondo, gustare ogni sapore e tornare a casa con ricordi, non con chili in più. La storia di Helene dimostra che con un pizzico di attenzione, tanto movimento e un po’ di leggerezza mentale, perdere peso è possibile ovunque. Anche a bordo di un aereo, con vista sul futuro.
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