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In ufficio si respira un’aria di cambiamento. E non è solo un modo di dire. Nella sede di Mestre, alle porte di Venezia, un’azienda ha deciso di mettere fine a un problema tanto diffuso quanto imbarazzante: i cattivi odori tra colleghi.
Dimenticate la pausa caffè come momento più atteso della giornata: qui si spera piuttosto in una boccata d’aria fresca. Dopo numerose lamentele da parte dei dipendenti, è arrivata una circolare interna che ha il sapore di una rivoluzione silenziosa (ma profumata).
Il titolo del documento è tutto un programma: “Utilizzo spogliatoi e tenuta personale”. Il messaggio? Chiaro come il sapone: lavarsi è non solo consentito, ma caldamente consigliato.
La circolare, redatta dal direttore del dipartimento, affronta con schiettezza quello che finora era un tabù olfattivo. Troppi segnali preoccupanti, sin dal primo caffè del mattino, hanno reso necessario un intervento. In parole povere, se si suda, ci si lava. Anche durante l’orario di lavoro.
Il provvedimento vuole creare un ambiente professionale più gradevole per tutti. Non è solo questione di comfort, ma anche di rispetto reciproco. Nessuno è obbligato a passare l’intera giornata tra fragranze discutibili.
Per facilitare l’adozione del nuovo standard igienico, è stato predisposto uno spogliatoio al piano interrato, attrezzato con tutto il necessario per una rinfrescata degna di questo nome. Insomma, un piccolo paradiso per chi rientra da un cantiere o per chi ha avuto una giornata… intensa.
Il concetto alla base è tanto semplice quanto efficace: migliorare la qualità dell’aria per migliorare anche la qualità del lavoro. Non si tratta di un capriccio, ma di una scelta concreta per aumentare il benessere in azienda.
Chi lavora in ambienti misti – tra uffici e cantieri – sa bene quanto possa diventare complicato mantenere una presentabilità olfattiva. Ecco quindi una soluzione pratica, accolta con un certo entusiasmo da chi non sopportava più le “correnti aromatiche” nei corridoi.
La mossa dell’azienda veneta non è solo una curiosità da raccontare in pausa pranzo. È un segnale di come stia cambiando il modo di pensare al benessere in ufficio, andando oltre le solite piante decorative e i dispenser di gel per le mani. Permettere la doccia in orario di lavoro è una scelta che guarda al comfort quotidiano e alla qualità delle relazioni tra colleghi.
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Perché lavorare meglio, in certi casi, può voler dire anche… odorare meglio. E in fondo, se la produttività passa anche dal naso, tanto vale non tapparsi il naso, ma agire. Con questa circolare, Mestre si candida ufficialmente a capitale dell’aria pulita in ufficio. Un piccolo passo per l’azienda, un grande salto per le narici di tutti. E chissà, magari altre aziende prenderanno fiato – e esempio – da questa iniziativa. Una cosa è certa: ora, in ufficio, si respira un’altra aria.
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